Ucraina: Lega frena sulle armi

Ucraina: Lega frena sulle armi

Meloni ribadisce il sostegno all’Ucraina ma la Lega frena sulle armi a Kiev perché teme un rischio escalation.

Nelle comunicazioni in Aula in Senato ieri la premier Giorgia Meloni ha ribadito la linea atlantista e il fermo sostegno a Kiev. Ma nella sua maggioranza iniziano i malumori da parte della Lega preoccupata per un’escalation. Anche gli altri alleati di Forza Italia avanzano i primi dubbi. La premier deve fare i conti con la sua maggioranza sul tema delle armi a Kiev.

I due partiti di maggioranza Lega e Forza Italia non sono del tutto in linea con FdI sulla questione dell’invio di armi a Kiev. La linea azzurra è sempre quella diplomatica, e spingono per cercare una soluzione politica al conflitto. Da parte leghista invece aumentano i timori per i rischi di escalation militare con il costante invio di armi all’Ucraina.

Senato

I dubbi del Carroccio

Tira dritto invece la premier Giorgia Meloni che in Aula ha sottolineato che “Con la mia presenza a Kiev ho testimoniato il pieno sostengo all’Ucraina. Un sostegno che verrà assicurato in ambito militare, civile umanitario senza badare all’impatto che queste scelte possono avere sul consenso, sul gradimento della sottoscritta. Continueremo a sostituire l’Ucraina perché è giusto farlo“. Nel merito ha poi spiegato che l’Italia ha “formalizzato un sesto pacchetto di aiuti militari”, con invio di armi che “rafforzano soprattutto le difese aeree” di Kiev.

Il capogruppo al Senato della Lega Romeo ha ammesso: “Siamo preoccupati per come stanno andando le cose sul fronte della guerra tra Russia e Ucraina”. Perché secondo il leghista, il problema non sarebbe il sostegno militare all’Ucraina ma “ma una corsa ad armamenti sempre più potenti, con il rischio di un incidente da cui non si possa più tornare indietro. Siamo certi che una escalation del conflitto riuscirà a tenere lontana la guerra dall’Europa e dal nostro paese?“, chiede indirettamente alla premier.

Sostegno alla premier ma…

L’esponente del Carroccio chiede: “Davvero qualcuno pensa di sconfiggere militarmente la Russia? La storia dovrebbe insegnare qualcosa e chi dimentica la storia è condannato a ripeterla“. Poi conclude con un attacco: “Che libertà è quella che criminalizza qualsiasi idea che si discosti anche di un millimetro dal pensiero dominante? Assomiglia più a una dolce tirannia”.

Queste parole sono state viste come un attacco e una sorta di svincolamento da Meloni e dalla linea del governo. Ma Romeo a margine delle comunicazioni ha dichiarato che non c’è nulla di male esprimere preoccupazione nonostante la Lega continui ad appoggiare e sostenere la premier senza nessun interesse a metterla in difficoltà ma chiede solo “maggiore attenzione alla linea diplomatica”.