Ucraina, Olena partorisce a Roma: "Questa è la mia seconda casa"
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Ucraina, Olena partorisce a Roma: “Questa è la mia seconda casa”

bandiera ucraina

La storia di Olena e del piccolo Jaroslav, nato a Roma il 16 marzo. È il primo figlio di una rifugiata ucraina nato in Italia.

Il dolore della guerra si fonde con la gioia per la nascita di una nuova vita. Il piccolo Jaroslav, venuto al mondo il 16 marzo scorso, rappresenta la commistione di emozioni che lega il conflitto in corso alla gioia della nascita di un bambino. La madre Olena, scappata dall’Ucraina per poter dare un futuro senza bombe al proprio figlio, che al momento dell’invasione non era ancora nato, ha partorito il piccolo Jaroslav all’ospedale Pertini di Roma. La famiglia è ora ospite di Vira, cugina del padre di Jaroslav nonché marito di Olena. L’uomo si trova attualmente in Ucraina per combattere l’assedio di Putin.

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La testimonianza di Olena

Siamo fuggiti da una città vicino Kiev – ha dichiarato Olena, che in Ucraina faceva parte del personale di una scuola – lasciando lì mio marito, mio padre e molti amici. Ho affrontato il viaggio mentre ero incinta alla quarantesima settimana, non è stato facile”. Attualmente, Olena sta bene, seppure la preoccupazione e la paura per i giorni di guerra passati in patria siano ancora vivide nei ricordi della donna. Il neonato Jaroslav, invece, sta benissimo. “Fortunatamente il piccolo Jaroslav dorme e mangia senza problemi”. Queste le parole di Olena, che ha inoltre aggiunto quanto segue. Mio marito mi ha ringraziato per aver partorito un maschietto e mi ha detto che ci aspetta. Al telefono era molto emozionato, ma allo stesso tempo era estremamente dispiaciuto per non aver potuto vivere con me questi momenti”. Di seguito, le parole del marito ad Olena: “Io ti aspetto a casa, perché sono sicuro che andrà tutto bene, sia a voi che a noi, e che ci rivedremo molto presto”.

bandiera ucraina
Bandiera dell’Ucraina

Olena è decisamente meno tranquilla del marito e del figlio Jaroslav. Per lei è difficile trattenere le lacrime nel momento in cui racconta che la figlia più grande, Sofia, ricorda con orrore e paura il rumore degli attacchi russi. Olena ha anche raccontato che la figlia Sofia fa degli incubi terribili, da quando i russi hanno attaccato l’Ucraina. “Ho cercato di spiegarle che siamo dovuti andare via per salvare la sua vita e quella di suo fratello che non era ancora nato, ma lei non riesce a capire perché il padre non è potuto venire con noi”.

La testimonianza della cugina Vira

“Ho deciso di aiutarli non solo perché sono miei parenti”, ha dichiarato Vira, la cugina di Olena che vive a Roma. Aiutare il mio popolo in un momento come questo, per me è un dovere morale. Sono qui in Italia e non posso aiutare materialmente al fronte. Da qui cerco di fare il possibile, e non solo ospitando chi fugge: cerco di raccogliere aiuti umanitari da inviare in Ucraina, oltre a farmaci e beni di prima necessità. Quando ho scritto su un gruppo di quartiere, su Facebook, che stavo cercando vestiti e generi di prima necessità per i miei nipotini è partita una catena umanitaria, sono stata inondata di messaggi, cose, offerte di aiuto”. La cugina Olena ha poi concluso, dichiarando il suo affetto ed amore per Roma e gli italiani. “Ringrazio tutti, non potevo credere all’accoglienza che ho ricevuto qui in Italia, Roma ora è la mia seconda casa.

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ultimo aggiornamento: 22 Marzo 2022 14:44

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