Possibile svolta in arrivo sulla pace in Ucraina e l’accordo con la Russia. Il presidente americano Donald Trump si è detto positivo.
L’apertura del consigliere ucraino Umerov delle scorse ore sulla possibilità di raggiungere la pace in Ucraina è stata confermata anche dal presidente USA, Donald Trump. Il tycoon, parlando dallo studio ovale, ha parlato di “parti più vicine che mai” a trovare una soluzione che possa porre fine, finalmente, al conflitto tra Ucraina e Russia.

Ucraina, verso la pace: Trump fiducioso
A seguito dei vertici a Berlino tra Ucraina, USA ed Europa, la pace con la Russia pare essere più vicina. Lo ha confermato il presidente americano Donald Trump dallo Studio Ovale dichiarando che le parti sono “più vicine che mai” ad una soluzione del conflitto. Il tycoon ha aggiunto: “Ho avuto numerose conversazioni con il presidente russo Vladimir Putin e credo che siamo più vicini ora di quanto non lo siamo mai stati”.
Secondo quanto riferito sempre da Trump, l’obiettivo è quello di “salvare molte vite”. Il presidente americano ha anche riferito in merito ad una “lunga conversazione” con Zelensky e di contatti diretti con numerosi leader europei, tra cui quelli di Germania, Italia, Francia, Regno Unito, Polonia e con i vertici della NATO. “Abbiamo avuto colloqui molto lunghi e molto buoni”, le sue parole.
La posizione del presidente Zelensky
Anche il presidente ucraino Zelensky ha definito i colloqui con Washington “non semplici ma produttivi”, ringraziando il cancelliere tedesco Friedrich Merz per l’organizzazione dell’incontro a Berlino e sottolineando che “l’unità europea riporta la giustizia”. Il presidente ucraino ha accolto positivamente la prima bozza delle garanzie di sicurezza, che “sembrano buone”, mettendo in evidenza come queste siano paragonabili all’Articolo 5 della NATO. Distanza, invece, per quanto concerne i territori, con particolare riferimento al Donbass: “Abbiamo posizioni diverse, ma la mia è stata ascoltata”, ha spiegato, chiarendo che eventuali richieste di concessioni territoriali “provengono dalla Russia, non dagli Stati Uniti”.