Una registrazione radio e un video da drone mostrano soldati russi che uccidono militari dell’Ucraina arresi.
Dal febbraio 2022, l’invasione russa dell’Ucraina ha innescato una delle crisi militari e umanitarie più gravi degli ultimi decenni. Con il passare dei mesi, le immagini di distruzione, i racconti di sopravvissuti e le denunce di crimini di guerra si sono moltiplicati. Ma alcuni episodi, se confermati, rappresenterebbero violazioni sistematiche del diritto internazionale e andrebbero oltre l’orrore della guerra convenzionale.
Nelle fasi più recenti del conflitto, numerosi osservatori hanno rilevato comportamenti anomali da parte delle forze russe nei confronti dei prigionieri di guerra. Testimonianze, analisi forensi e contenuti video stanno progressivamente delineando un quadro allarmante: i militari ucraini che si arrendono non riceverebbero il trattamento garantito dalle convenzioni internazionali.

Intercettazioni e droni: la prova di un crimine
L’elemento di rottura è arrivato con una registrazione radio fornita dall’intelligence ucraina alla CNN. In essa, un comandante russo ordina esplicitamente di “prendere in ostaggio il comandante e uccidere gli altri”. Le voci captate sono disturbate ma chiaramente comprensibili, e secondo esperti forensi l’audio non presenta segni di manipolazione.
Parallelamente, un video ripreso da un drone nella regione di Zaporizhzhia mostra sei soldati ucraini a terra, disarmati e con il volto rivolto verso il suolo. Almeno due di loro vengono giustiziati con un colpo alla testa, mentre un altro è trascinato via. Le immagini sono coerenti con il contenuto dell’intercettazione e con precedenti episodi già documentati in altri settori del fronte.
La rivelazione finale
Questi nuovi elementi sono oggi al centro di un’indagine ufficiale ucraina. Le autorità di Kiev parlano di almeno 75 episodi simili, con 268 vittime identificate. Un ufficiale di un servizio occidentale ha definito le registrazioni “credibili e coerenti” con un modello già osservato. La conclusione è chiara: l’esercito russo uccide i soldati ucraini che si arrendono. Una prassi che, se confermata, costituirebbe una gravissima infrazione delle convenzioni internazionali sui prigionieri di guerra.