Oggi, in Senato, il decreto legge Ucraina è passato con 214 voti a favore. Ma non tutti sono contenti di questa decisione.
Svolta storica per il Senato, nell’ambito della guerra in Ucraina. Approvato con 214 voti a favore, 35 contrari e zero astenuti il decreto Ucraina. Confermata, quindi, la fiducia al Governo Draghi. In Aula, però, sono spuntati dei cartelli con su scritto “No soldi per armi” durante le dichiarazioni di voto. Un problematico dissenso rispetto alla situazione delle spese militari, oppure una normale diatriba politica tra le varie parti del Senato?
Almeno sette senatori hanno alzato dei cartelli bianchi con su scritto “No soldi per armi”. Tale iniziativa è ad opera del gruppo Alternativa e Italexit. Ai parlamentari di questo gruppo si è unito qualcuno proveniente dal Misto. La presidente di turno, ovvero Paola Taverna, ha richiamato gli autori della protesta due volte, chiedendo l’intervento dei commessi affinché togliessero i cartelli.
Le reazioni dei politici
“Purtroppo, con l’approvazione di questo decreto verrà certificato l’ordine del giorno approvato a Camera che dà il via all’aumento delle spese militari per il 2% del Pil. È arrivato il momento di fare una riflessione molto seria su questo governo”. In questo modo, la senatrice del gruppo Misto, Barbara Lezzi, si è espressa durante la discussione sul decreto legge Ucraina in Aula a Palazzo Madama. “Il governo potrà prendere atto di quell’ordine del giorno nella scrittura del Def”. Queste le parole di Lezzi, secondo cui, a fronte delle spese militari, “già nei documenti di bilancio sono stati indicati maggiori entrate per 12 miliardi all’anno prendendole dalle Pmi con la compliance”.
“Avremmo votato a favore, come alla Camera, anche al Senato il decreto se avesse avuto un normale percorso con emendamenti, ordini del giorno, miglioramenti, confronto, invece il ricorso al voto di fiducia su una materia così sensibile sconfessa il governo”. Queste le dichiarazioni della senatrice di Fratelli d’Italia Isabella Rauti, capogruppo in commissione Difesa, che ha annunciato il voto contrario del suo gruppo alla fiducia posta al Senato sul decreto legge Ucraina.
“Il disimpegno Usa in Afghanistan ha fatto credere che l’Europa fosse più debole e che la Russia potesse fare la voce grossa e occupare l’Ucraina senza sforzi. Invece l‘Europa e la Nato sono, dopo l’invasione russa, più forti e unite. Abbiamo aiutato l’Ucraina e con le sanzioni stiamo indebolendo il gigante russo. Certo, abbiamo inviato armi, armi che stanno aiutando l’Ucraina a resistere. Ma questo decreto che approviamo si preoccupa di aiutare quel paese in termini economici, di sostegno alla loro resistenza, anche con armi da difesa, e soprattutto aiutiamo il popolo ucraino, in particolare donne e bambini, a fuggire da una guerra”. Queste le parole del senatore Alessandro Alfieri, in dichiarazione di voto in Aula per i Dem sul decreto Ucraina.