La città di Soledar è distrutta ed è caduta nelle mani dei russi e potrebbe segnare una ripresa dell’esercito di Mosca.
Dopo settimane di combattimenti la piccola città di 10mila abitanti di Soledar nell’oblast del Donetsk è distrutta e secondo quando riferiscono dall’Istituto per lo studio della guerra sarebbe caduta nelle mani russe. “I filmati geolocalizzati pubblicati l’11 e il 12 gennaio indicano che le forze russe probabilmente controllano la maggior parte, se non tutta, Soledar e hanno probabilmente spinto le forze ucraine fuori dalla periferia occidentale dell’insediamento”. Scrivono così nell’ultimo aggiornamento gli analisti inglesi.
Secondo l’Isw l’Ucraina non avrebbe comunicato gli ultimi assalti russi contro la cittadina di Soledar mentre dai filmati pubblicati dai blogger militari russi si vedono i “combattenti del Gruppo Wagner che camminano liberamente a Soledar e hanno affermato di aver visitato l’insediamento insieme alle forze russe”. Tutte le prove in possesso disponibili, secondo gli analisti, “indicano che le forze ucraine non mantengono più una difesa organizzata a Soledar”.
Ucraina membro della Nato de facto
Ieri il presidente ucraino Zelensky aveva comunicato che le forze ucraine stavano continuando a mantenere le loro posizioni a Soledar. L’istituto crede che questa dichiarazione “potrebbe riferirsi a posizioni difensive vicine ma non a Soledar”. Inoltre, il numero uno di Kiev aveva promesso “tutto il necessario” ai soldati che resistono agli assalti russi da Soledar a Bakhmut. Nello stesso messaggio il presidente aveva sottolineato le significative perdite che gli ucraini stavano infliggendo ai russi nella città.
La presa di questa piccola città a pochi km di distanza da Bakhmut permetterebbe a Mosca di rivendicare una vittoria militare dopo una serie di umilianti battute d’arresto. Intanto, il ministro della Difesa ha dichiarato, intervistato dalla Bcc, che i paesi occidentali sono disposti a fornire a Kiev armi avanzate senza timore oramai delle ripercussioni di Mosca. “L’Ucraina come Paese e le forze armate dell’Ucraina sono diventate membri della Nato. De facto, non de jure. Perché abbiamo armi e la capacità di usarle” sottolinea il ministro.