L’Ucraina subisce un’ondata di raid con 25 vittime. Gli Stati Uniti bloccano la task force G7 contro la ‘flotta ombra’ russa.
L’escalation del conflitto in Ucraina continua a intensificarsi, con un susseguirsi di attacchi che stanno mettendo a dura prova la resistenza di Kiev. La situazione si complica ulteriormente a causa della sospensione da parte degli Stati Uniti della condivisione di dati di intelligence con gli ucraini, un supporto che fino a poco tempo fa permetteva di anticipare i movimenti delle forze di Mosca.
Nel frattempo, il presidente Volodymyr Zelensky si prepara a un importante incontro in Arabia Saudita, dove cercherà di rafforzare il dialogo con gli alleati occidentali.

Un’ondata di raid nel Donetsk: il bilancio delle vittime
Gli ultimi bombardamenti russi hanno avuto conseguenze devastanti. Almeno 25 persone hanno perso la vita negli attacchi che hanno colpito diverse regioni del paese. In particolare, la città di Dobropillya, situata nel Donetsk, è stata bersaglio di missili che hanno colpito edifici civili, causando 11 morti e oltre 40 feriti, tra cui sei bambini. Il bilancio è aggravato da un secondo attacco mirato ai soccorritori, che ha provocato ulteriori vittime. Raid aerei hanno colpito anche le regioni di Odessa e Kharkiv, dove infrastrutture strategiche sono state distrutte.
La preoccupazione cresce per l’avanzata delle truppe di Mosca nel Kursk, dove le forze russe sembrano guadagnare terreno. Secondo fonti locali, un gruppo di sabotatori russi sarebbe riuscito a infiltrarsi nel territorio ucraino utilizzando un gasdotto dismesso nei pressi della città di Sudzha. Nonostante la resistenza ucraina abbia neutralizzato l’80% del commando, il rischio di nuove incursioni rimane alto.
Veto USA al G7: il caso della ‘flotta ombra’ russa
Mentre il conflitto sul campo si intensifica, anche lo scenario diplomatico si infiamma. Gli Stati Uniti hanno posto il veto alla proposta del G7 di creare una task force congiunta per contrastare la flotta ombra russa, una rete di navi sospettata di eludere le sanzioni internazionali e di compiere operazioni clandestine. La decisione ha sorpreso molti alleati occidentali, che speravano in un’azione più decisa contro Mosca.
Secondo fonti di intelligence occidentale, le navi della flotta ombra potrebbero essere coinvolte in sabotaggi nel Mar Baltico, con danni significativi alle infrastrutture sottomarine. Il veto americano solleva interrogativi sulla strategia di Washington e sulla sua reale volontà di contrastare la Russia. Nel frattempo, Zelensky si dice “pienamente impegnato” nel dialogo con gli USA, sperando di trovare un accordo per un sostegno più concreto prima del suo imminente viaggio in Arabia Saudita.