Paura dopo l’eliminazione del decreto sulle missioni Nato, ma Ciriani afferma che “si tratta di prorogare gli effetti di quella norma”.
Allarmismo per la sparizione del decreto sulle missioni Nato, che chiedeva di prorogare fino alla fine del prossimo anno l’invio di armi all’Ucraina. Alcune fonti parlamentari a Palazzo Madama hanno comunicato l’apparente eliminazione del decreto nelle commissioni Esteri-Difesa e Sanità del Senato, ma in realtà il governo sta solo progettando un “decreto ad hoc”.
Nessuna eliminazione
Il testo del provvedimento del governo era atteso già oggi in Aula per la discussione generale ma si prevede uno slittamento a domani. Non c’è stato un dietrofront, bensì un tentativo di migliorare il decreto per prorogare l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a Kiev, che dovrebbe scadere alla fine dell’anno.
E’ stato infatti il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, durante la conferenza dei capigruppo del Senato, a chiedere ai gruppi l’impegno a convertire il testo entro il 31 dicembre, quando scadrà quello attualmente in vigore. “Il governo non si è mai nascosto sul tema dell’invio delle armi in Ucraina. Il ministro Crosetto più volte ha ribadito la sua disponibilità a riferire alle Camere prima dell’invio”.
“Il Governo informerà sempre il Parlamento di quello che farà, secondo una procedura che è standardizzata: consenso del Parlamento, azione del Governo, controllo da parte del Copasir. Non cambia nulla”, rassicura Ciriani.