Udine nega cittadinanza onoraria a Maignan: il motivo
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Direttore: Alessandro Plateroti

Udine nega cittadinanza onoraria a Maignan: il motivo

Mike Maignan

Consiglio comunale di Udine di negare la cittadinanza onoraria al portiere Mike Maignan, portiere del Milan.

Il Consiglio comunale di Udine, in una mossa che ha scatenato ampie discussioni, ha recentemente respinto la proposta del sindaco Alberto Felice De Toni di concedere la cittadinanza onoraria a Mike Maignan, portiere del Milan, vittima di insulti razzisti durante una partita al Friuli. La proposta, che mirava a un forte gesto simbolico contro la discriminazione, necessitava dei tre quarti dei voti dei consiglieri per essere approvata. Tuttavia, il gruppo di minoranza di centro-destra ha espresso un voto compatto contro, determinando l’esito negativo.

Mike Maignan
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Le reazioni del sindaco De Toni

Il primo cittadino ha espresso profondo disappunto per l’esito del voto, sottolineando come questo rappresenti una perdita significativa per l’immagine di Udine come città unita e contraria a qualsiasi forma di discriminazione. Il Sindaco ha ribadito l’importanza di questa iniziativa non solo come presa di posizione contro il razzismo, ma anche come difesa dell’immagine della città e dei suoi tifosi da accuse ingiuste. Ha inoltre messo in luce la contraddizione tra il voto dei consiglieri di centro-destra e la linea dura tenuta da alcuni ministri dello stesso schieramento politico contro gli insulti razzisti.

L’importanza simbolica della cittadinanza onoraria

Conferire la cittadinanza onoraria a Maignan avrebbe rappresentato, secondo De Toni, un segno forte della sensibilità di Udine nei confronti della lotta al razzismo. Il sindaco ha sottolineato come la città, nota per la sua accoglienza e multiculturalità, avrebbe potuto dimostrare i propri valori di uguaglianza e non discriminazione attraverso questo gesto. L’intento era di sottolineare i principi fondamentali della convivenza civile, andando oltre le divisioni politiche e sportive.

Diversamente, l’opposizione, rappresentata dall’ex sindaco Pietro Fontanini della Lega, ha sostenuto che la cittadinanza onoraria non dovrebbe essere utilizzata come un gesto riparatorio per episodi specifici, ma riservata a personalità che hanno contribuito significativamente al benessere socio-culturale dei cittadini. Questa posizione evidenzia una visione differente riguardo l’uso e il significato della cittadinanza onoraria.

La decisione di Udine ha acceso un vivace dibattito sulla responsabilità delle città nel prendere posizioni forti contro il razzismo e su come simili gesti possano influenzare la percezione pubblica. Se da un lato il rifiuto della proposta del sindaco De Toni ha suscitato delusione in chi vedeva in questo atto un simbolo potente di lotta contro la discriminazione, dall’altro ha aperto una riflessione sulla modalità con cui le onorificenze vengono conferite e sul loro impatto sociale e culturale.

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ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2024 16:51

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