L’Ue lavora su una direttiva per garantire diritti lavorativi e protezione sociale ai lavoratori delle piattaforme digitali, come i rider.
Dopo mesi di dibattiti, la lotta per i diritti dei rider potrebbe essere arrivata ad una svolta. Il Consiglio e il Parlamento Ue hanno raggiunto un accordo che mira al miglioramento delle condizioni lavorative di tutti coloro che lavorano con le consegne a domicilio.
Nuove norme in vista per i rider
L’Unione Europea sta lavorando su una nuova direttiva che mira a migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori delle piattaforme digitali, tra cui i più noti sono i rider. Questa nuova legislazione punta a garantire la corretta classificazione dello stato occupazionale di questi lavoratori, che spesso vengono erroneamente classificati come autonomi, privandoli di importanti diritti lavorativi e di protezione sociale.
Il disegno di legge prevede una presunzione di rapporto di lavoro subordinato quando sono presenti due indicatori di controllo o di direzione su un elenco di cinque. Questa presunzione può essere confutata solo se la piattaforma dimostra che il rapporto contrattuale non è un rapporto di lavoro.
Controllo umano e protezione dei dati
Secondo quanto prevede l’Ue, ci sarà un controllo più umano sulle decisioni dei sistemi che incidono direttamente sulle persone che svolgono il lavoro tramite piattaforma.
Le piattaforme dovranno anche valutare l’impatto delle decisioni prese o supportate da sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzato sulle condizioni di lavoro, sulla salute e sicurezza e sui diritti fondamentali.
Per le piattaforme è previsto il divieto di trattare determinati tipi di dati personali, come convinzioni personali, scambi privati con colleghi o quando un lavoratore non è al lavoro. La direttiva Ue introduce dunque norme di protezione, nell’ambito della protezione dei dati. Una svolta che potrebbe avere davvero un impatto significativo sulle condizioni di lavoro di milioni di persone in tutta Europa.