Ue, Draghi presenta il report sulla competitività: i punti chiave

Ue, Draghi presenta il report sulla competitività: i punti chiave

In queste ore Mario Draghi presenta il documento sulla competitività a Bruxelles insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Nella giornata odierna, l’ex presidente del Consiglio e della Bce Mario Draghi presenta a Bruxelles il suo report di 400 pagine sulla competitività dell’Europa. Il documento servirà a fornire all’Ue delle linee guida per consentirle un nuovo slancio nell’ottica di “recuperare terreno” nei confronti di Stati Uniti e Cina.

Mario Draghi

Ue, il report di Mario Draghi: i punti chiave

Dalle anticipazioni relative al report di Draghi, il documento dovrebbe svilupparsi in cinque macro-capitoli: produttività, riduzione delle dipendenze, clima, inclusione sociale e ricette per i singoli settori sulla base dei dieci principali dossier economici che riguardano l’Ue. Tra i temi di grande rilevanza osservati dall’ex presidente del consiglio italiano e della Bce le sfide da affrontare sono quelle che vanno dalla mancanza di innovazione ai prezzi energetici elevati, oltre che quello dei gap tecnologici da colmare e alla digitalizzazione.

Il documento sulla competitività dell’Europa sarà composto di circa quattrocento pagine e il fine ultimo sarà quello di intraprendere delle riforme che lo stesso Draghi ha definito “rapide e urgenti” al fine di evitare il declino e iniziare a competere in modo più efficace contro Stati Uniti e Cina.

La posizione di Giorgia Meloni sul documento

Al Forum di Cernobbio, la Premier Giorgia Meloni ha commentato il report di Draghi e ha fatto capire quale sarà la sua posizione a tal proposito. “Ho trovato molto interessanti degli elementi che Enrico Letta ha portato nel suo piano. Ascolteremo adesso Mario Draghi anche con le sue valutazioni”, il commentpo della Presidente del Consiglio.

E ancora: “Penso che dobbiamo essere contenti, al di là del fatto che sono stata all’opposizione di entrambi, che ci siano due italiani che vengono chiamati dall’Ue a fare le proprie valutazioni sulla competitività, sul mercato unico e sulle grandi sfide dell’Europa, è una bella cosa”.

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