L’Unione Europea ha messo nel mirino Google con particolare focus ai suoi sistemi di intelligenza artificiale. L’indagine.
Il tema dell’intelligenza artificiale è sempre all’ordine del giorno. Solamente poco tempo fa si era parlato di quei lavori che difficilmente potranno essere sostituiti, almeno per il momento, dalla tecnologia. Ora, invece, ecco un altro aspetto molto importante che vede coinvolto Google. L’Ue, infatti, ha messo nel mirino il colosso con un’indagine relativa ai suoi sistemi di intelligenza artificiale.

Ue: l’indagine su Google, il motivo
L’Unione europea ha annunciato di aver avviato un’indagine per valutare se Google abbia violato le norme sulla concorrenza utilizzando contenuti pubblicati online da media e altri editori per addestrare e fornire servizi di intelligenza artificiale senza un adeguato compenso. In particolare, secondo quanto riferito dalla vicepresidente esecutiva della Commissione con delega all’Antitrust, Teresa Ribera, si sta indagando per la violazione delle norme sulla concorrenza.
“Stiamo indagando se Google possa aver imposto termini e condizioni ingiusti a editori e creatori di contenuti, mettendo al contempo in una posizione di svantaggio gli sviluppatori di modelli di intelligenza artificiale rivali, in violazione delle norme sulla concorrenza dell’Ue”, ha fatto sapere la vicepresidente esecutiva della Commissione, Teresa Ribera.
I dettagli sull’indagine Ue
Da quanto si apprende, la situazione partirebbe dall’ipotesi della Commissione Ue per la quale Google avrebbe fatto abuso di posizione dominante, in violazione dell’Articolo 102 del TFUE e dell’Articolo 54 dell’Accordo SEE. Come spiegato anche da Open, dal punto di vista degli editori web, sotto la lente di ingrandimento dell’Unione ci sarebbero strumenti come AI Overviews, lo snippet informativo generato dall’intelligenza artificiale che riepiloga le risposte quando si fa una ricerca su Google, e AI Mode, modalità di ricerca in stile chatbot.
Stando a questa ipotesi, le risposte sarebbero generate basandosi su contenuti editoriali per cui le aziende non avrebbero ricevuto un equo compenso e alle quali Google avrebbe attinto senza dare la possibilità agli editori di negarsi.