Ue: il piano von der Leyen contro i ricatti russi

Ue: il piano von der Leyen contro i ricatti russi

La presidente della Commissione europea ha esortato ad agire in fretta.

Ursula von der Leyen si è scagliata contro Putin e i ricatti in arrivo da Mosca dopo le ultime invettive contro l’Ue e il piano Cingolani per contrastare il caro energia. La presidente della Commissione Ue ha insistito sull’accelerare sul tetto al prezzo del gas russo. “Il price cap al gas russo può procedere molto rapidamente. Ed è molto importante” ha detto ieri a Bruxelles.

“Negli ultimi mesi Putin ha cercato di ricattarci, 13 paesi membri hanno avuto tagli totali o parziali del gas russo” ha ricordato, sottolineando che “non ci interessiamo più a questi annunci russi, perché sappiamo che sono ricatti e che la cosa migliore è rafforzarci avere altri fornitori e la solidarietà”.

Il piano della Commissione prevede cinque misure a breve termine per contenere il caro energia per famiglie e imprese europee. Al momento le proposte non sono presentate ufficialmente per questo ha diffuso un non-paper in attesa del consiglio dei ministri Ue dell’Energia. La presidente ha sottolineato che la strategia di diversificazione di energia intrapresa sta funzionando. L’Ue oggi importa da “fornitori affidabili” come Usa, Norvegia, Azerbaigian, Algeria, Egitto e Israele.

Ursula von der Leyen

I cinque punti della presidente von der Leyen da attuare nell’immediato

Solo il 9% del gas naturale viene dalla Russia contro il 40% di prima della guerra. L’interruzione di gas dal Nord Stream1 però significa una totale interruzione lasciando 13 paesi senza gas. Per contrastare questo scenario la prima misura è “il risparmio intelligente di energia”, alla luce della “scarsità globale” di risorse nelle ore di picco di domanda. Questo contrasterà anche la crisi climatica. La presidente ipotizza aste per fare offerte per compensare i prezzi.

La seconda misura riguarda il tetto ai ricavi delle compagnie che producono elettricità a basso costo come le società di fonti rinnovabili. Terzo, “la stessa cosa vale per gli utili inattesi delle società attive nei combustibili fossili”, che dovranno versare un “contributo di solidarietà”. Questi soldi finanzieranno interventi pubblici per le fasce di popolazione più vulnerabili e sostenere la produzione di energia pulita.

La quarta misura riguarda le utilities. Le compagnie che distribuiscono energia a cittadini e imprese, che “devono essere sostenute per far fronte alla volatilità dei mercati. C’è un problema sul mercato dei futures e serve liquidità” ha chiarito la presidente della Commissione.

Infine, “proporremo un tetto al gas russo. Sappiamo tutti che le nostre sanzioni stanno mordendo in profondità l’economia russa, ma l’impatto è parzialmente attutito dai ricavi provenienti dai combustibili fossili” ha detto von der Leyen. “L’obiettivo è tagliare i ricavi per la Russia, che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina”.

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