L’assegno del reddito di cittadinanza europeo, o reddito minimo, potrebbe variare da 550 euro a 875 euro al mese.
Il Parlamento europeo ha approvato l’introduzione di un reddito di cittadinanza europeo, per tutti gli Stati membri, col fine di evitare il rischio di povertà e di esclusione sociale. Contro l’emendamento, voluto fortemente dai socialisti, si è opposto il centrodestra, mentre il Terzo Polo ha deciso di astenersi.
Su proposta della Commissione europea, l’Europarlamento ha chiesto l’introduzione obbligatoria di un “reddito minimo” per tutti gli Stati membri. Per questo è stata chiesta una direttiva ad hoc dal gruppo dei socialisti (tra cui il Pd), contrastando il volere di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
La misura Mia del governo Meloni
Dubbioso sul reddito di cittadinanza del governo Conte, il centrodestra aveva varato una nuova misura sostitutiva di inclusione attiva, denominata Mia. Il nuovo provvedimento consisterà in un sussidio percepibile solo da coloro che risultano impossibilitati a lavorare: è previsto un assegno ridotto a 350 euro per gli occupabili, e a i 500 euro per i non occupabili.
La soglia minima del reddito minimo
Se il centrodestra ha detto No alla decisione del Parlamento europeo, lo dobbiamo alla soglia minima a cui dovrebbe far riferimento per adeguare il suo Mia. In poche parole, per il calcolo dell’ammontare del reddito di cittadinanza, l’Ue ha fissato un reddito minimo “che tenga conto della soglia nazionale di rischio di povertà (indicatore AROPE), per cercare di creare un sistema che garantisca un tenore di vita dignitoso”.
Quindi l’assegno non sarà uguale per tutta l’Unione europea, ma ogni Paese dovrà valutare l’ammontare del reddito in base alla propria soglia di povertà. L’indicatore AROPE, corrisponde al 60% del reddito disponibile mediano nazionale equivalente dopo i trasferimenti sociali, e questo in Italia ammonta a circa 10.500 euro all’anno. L’assegno, a seconda del beneficiario, potrebbe variare quindi da circa 550 euro a 875 euro al mese.