UE proroga sanzioni alla Russia fino al 2026: spaccature su Israele, cosa succede
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Direttore: Alessandro Plateroti

UE proroga sanzioni alla Russia fino al 2026: spaccature su Israele, cosa succede

Antonio Costa

I Ventisette prorogano le sanzioni contro la Russia fino all’inizio del 2026. Il dossier Israele‑Gaza resta sospeso tra divisioni e rinvii.

Durante l’ultimo Consiglio Europeo, l’Unione europea ha confermato la proroga delle sanzioni alla Russia e ha rinviato ogni decisione concreta sul conflitto israelo-palestinese, a causa delle profonde divergenze tra gli Stati membri.

Volodymyr Zelensky
Volodymyr Zelensky – newsmondo.it

Le sanzioni contro la Russia restano in vigore

La linea dell’Ue nei confronti di Mosca si è mantenuta rigida. I leader dei Ventisette hanno deciso di prorogare le sanzioni economiche contro la Russia per altri sei mesi. La decisione, presa nonostante alcuni dubbi legati alla posizione dell’Ungheria, significa che le misure resteranno in vigore “almeno fino all’inizio del 2026”. Tra queste, rientra il congelamento di ingenti beni della banca centrale russa.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha partecipato in videocollegamento, sottolineando la centralità del sostegno europeo nella resistenza ucraina contro l’invasione.

Dossier Israele: l’Ue resta divisa

Sul conflitto israelo-palestinese, le divergenze tra gli Stati membri hanno impedito un’azione comune. Le conclusioni ufficiali del Consiglio si limitano a un “invito a continuare la discussione sul seguito da dare” alle accuse di violazioni dei diritti umani da parte di Israele a Gaza e in Cisgiordania.

Il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa, ha chiesto all’alto commissario Kaja Kallas di “proporre possibili misure” da presentare al prossimo Consiglio Affari Esteri di luglio. Questo passaggio formale dimostra che, pur in assenza di azioni concrete, l’argomento resta all’ordine del giorno. Come osservato durante il vertice: “va bene stare fermi, ma immobili no”.

La maggioranza che aveva sostenuto la revisione dell’accordo di associazione con Israele – 17 Paesi su 27, con 1 astenuto – ha mantenuto la propria posizione. Tuttavia, le spaccature rimangono, anche tra i 9 Stati che non hanno votato a favore, dove le posizioni sono tutt’altro che univoche.

Il premier spagnolo Pedro Sanchez è intervenuto con forza, dichiarando che “a Gaza c’è una situazione catastrofica di genocidio” e affermando che avrebbe chiesto “la sospensione immediata di questo accordo”. La mancanza di consenso, però, impedisce qualsiasi passo concreto in tal senso.

Il documento finale del Consiglio ribadisce inoltre la richiesta di “cessate il fuoco immediato a Gaza”, insieme al “rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi”, condizione essenziale per la “fine permanente delle ostilità”. Infine, come scritto sempre da ansa.it, si legge che l’Ue “deplora la terribile situazione umanitaria a Gaza, il numero inaccettabile di vittime civili e i livelli di fame. Invita Israele a revocare completamente il blocco”.

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ultimo aggiornamento: 27 Giugno 2025 9:10

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