La presidenza Ue sta lavorando su due testi per raggiungere l’intesa giovedì: si discuterà di migranti redistribuiti e possibili sanzioni agli Stati membri.
E’ il nuovo Patto per la migrazione al centro dei lavori della presidenza Ue di turno, guidata dalla Svezia: due, in particolare, i testi legislativi che si stanno mettendo a punto in questi giorni in vista del Consiglio Affari Interni, previsto nella giornata di giovedì 8 giugno a Lussemburgo.
Le trattative Ue sul Patto per la migrazione
L’obiettivo è chiaro: proporre testi che siano in grado di mettere d’accordo i ministri dell’interno degli Stati membri che si troveranno riuniti giovedì, per raggiungere un’intesa e una posizione coesa sulla tematica dei migranti e sulle modalità di asilo di essi.
Le trattative, che verranno portate avanti martedì 6 e mercoledì 7 giugno dagli ambasciatori Ue riuniti a Bruxelles, vogliono calibrare nel modo più giusto “solidarietà e responsabilità”, come comunicato da una portavoce di Stoccolma all’ANSA.
L’Ue vorrebbe raggiungere presto l’intesa, in moda da portare le proposte alla Commissione e al Parlamento dell’Unione entro il mese di luglio, ma “ci sono ancora alcune questioni in sospeso che devono essere ulteriormente discusse”.
Le ipotesi da discutere
Tra i temi più scottanti, la possibilità – non confermata – che possa essere introdotta una multa di 22.000 euro per ogni migrante non ricollocato, misura che viene già fortemente contestata da Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria.
Un’altra proposta da discutere sarebbe quella di fissare un numero massimo di migranti che ogni Paese può ospitare in un anno, a partire da parametri e “calcoli” che individuino la capacità di ogni Stato membro nell’accogliere espatriati. Proposta che potrebbe andare incontro alle recenti volontà della Germania di intensificare i controlli sull’immigrazione illecita nel Paese.
La portavoce comunque assicura che “c’è una chiara volontà di compromesso tra gli Stati membri”.