L’Ue vuole sanzionare l’Italia (a tutti i costi)?

L’Ue vuole sanzionare l’Italia (a tutti i costi)?

Ue verso la procedura nei confronti dell’Italia. Le posizioni sarebbero ancora particolarmente distanti e forse difficilmente conciliabili.

Ue verso la procedura nei confronti dell’Italia. Non sono positive le sensazioni che arrivano da Bruxelles dopo che i Commissari hanno iniziato ad analizzare la lettera inviata dal premier Giuseppe Conte.

Moscovici: la procedura nei confronti dell’Italia è giustifica

Nonostante Moscovici abbia detto di essere intenzionato a trovare una soluzione pacificaqualora fosse possibile – le indiscrezioni che arrivano anticipano una probabile bocciatura del testo inviato dal governo italiano.

Stando a quanto riferito dall’Ansa, Ue e Italia sarebbero su posizioni ancora sensibilmente distanti, Resta da capire se siano in qualche modo conciliabili o se la Commissione europea deciderà di chiudere la questione avviando una procedura nei confronti dell’Italia con il rischio di aprire un caso politico dando forza ai venti scissionisti che pure soffiano in Italia.

Fonte foto: https://www.facebook.com/JunckerEU

L’ottimismo del premier Conte e i dubbi di Bruxelles

Conte è sembrato particolarmente ottimista e convinto che la situazione economica italiana sia meno complicata di quanto previsto. L’Unione europea, visionata la lettera, sembra decisamente meno fiduciosa.

A preoccupare è il dato sul debito pubblico italiano e la politica espansiva del governo giallo-verde che non è intenzionato a cancellare le manovre già messe in campo e anzi parla di altre spese ingenti come quelle legate alla flat tax e al salario minimo orario.

L’aria che tira da Bruxelles è quella della procedura, che i commissari continuano a definire come giustificata. Come se ipotizzassero che possa essere addirittura doverosa per mandare un segnale anche politico all’Italia.

Roma 25/05/2018 – consultazioni Quirinale / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Giuseppe Conte

Trattativa alle battute finali

Il premier Conte ha difeso la sua posizione favorevole al dialogo ma a patto che non si chieda al governo a guida di cambiare la propria natura. Tradotto, l’Italia ha fatto la sua parte rivedendo la spesa, ora l’Unione europa faccia la sua concedendo un minimo di fiducia all’Italia.

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