"Umiliata e massacrata": le parole di Bongiorno nel caso Grillo jr
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“Umiliata e massacrata”: l’avvocata e senatrice Giulia Bongiorno difende la vittima nel caso Grillo jr

Beppe Grillo

L’avvocata e senatrice Giulia Bongiorno difende la vittima nel processo Grillo jr: le sue parole durante le repliche del processo per stupro di gruppo.

Il processo per violenza sessuale di gruppo che vede imputati Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, e tre suoi amici genovesi, si avvia alla conclusione. Durante l’udienza del 2 settembre, l’avvocata della vittima, la senatrice Giulia Bongiorno, ha pronunciato un intervento di forte impatto. Intanto, emergono nuovi dettagli agghiaccianti sul caso della 18enne violentata a Milano.

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Caso Grillo jr: la requisitoria del PM e il ruolo della difesa

Durante la requisitoria, come riportato da Today, il PM ha delineato una ricostruzione precisa degli eventi che avrebbero condotto alla violenza sessuale, chiedendo pene severe – 9 anni di carcere – per tutti i coinvolti. L’episodio riguarda lo stupro di una studentessa italo-norvegese, avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 a Cala di Volpe, in Sardegna. Il processo si è rivelato estremamente delicato, sia per la notorietà di uno degli imputati, sia per il forte impatto mediatico.

A rappresentare la giovane, c’è la senatrice e avvocata Giulia Bongiorno, che ha tenuto un intervento di grande impatto durante la sua replica in aula.

Le parole forti della senatrice e avvocata Giulia Bongiorno

La mia assistita non è una ninfomane, non è una disagiata, non è una Maga circe che ammalia i suoi uomini e li trasforma, anziché in animali in imputati, con le sue denunce. E’ una ragazza che è stata umiliata e massacrata e, anziché scappare via, con il suo dolore, come fanno molte, ha scelto di denunciare, pur consapevole di quello che le sarebbe successo“, ha dichiarato Giulia Bongiorno, come riportato da Adnkronos e Il Tempo, in aula.

La senatrice ha anche ricordato come la giovane avesse già vissuto un’esperienza traumatica simile un anno prima, durante un episodio in una tenda con un ragazzo del Nicaragua, che però non aveva avuto il coraggio di denunciare. “Confidava all’amica che il suo timore di denunciare era dovuto al fatto che purtroppo, per la società, chi denuncia può essere disagiato. Può essere qualcuno che inventa qualcosa o qualcuno che non è del tutto appagato”, ha continuato l’avvocata.

E ha concluso citando una frase emblematica della ragazza: “C’è una frase, bellissima, in cui la ragazza si dimostra facile profeta. Perché è quello che è successo qui ‘Finirò per essere considerata una puttana che si è pentita di avere fatto sesso’“.

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ultimo aggiornamento: 2 Settembre 2025 17:39

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