Un anno dopo la morte di Alex Marangon, il mistero resta irrisolto: il padre rompe il silenzio con un messaggio sui social.
È trascorso un anno dalla tragica scomparsa di Alex Marangon, il ragazzo di 25 anni di Marcon (Venezia) il cui corpo fu ritrovato il 2 luglio 2024 lungo il fiume Piave. Un dolore che non si è mai attenuato per la sua famiglia. In particolare per il padre Luca, che ha condiviso un commosso messaggio sui social. Sul caso Liliana Resinovich è arrivata una cruciale indiscrezione sulla frattura T2, ma per il giovane, la verità resta lontana e forse irraggiungibile.

Un anno senza Alex Marangon: le indagini senza risposte
Dopo il ritrovamento del corpo, come riportato da Fanpage, fu aperto un fascicolo per omicidio, ma a distanza di un anno l’inchiesta non ha ancora portato a indagati. L’autopsia ha ipotizzato una caduta da un terrapieno sull’alveo del fiume, senza però escludere il gesto volontario. Sono stati trovati anche segni compatibili con contusioni precedenti provocate da terzi.
Alex Marangon aveva partecipato a un raduno sciamanico di tre giorni con altre diciannove persone, inclusi due curanderos colombiani, Jhonni Benavides e Sebastian Castillo. I due sono tornati in Colombia poco prima del ritrovamento.
Sul corpo del ragazzo di 25 anni sarebbero state rilevate tracce di cocaina, mentre si attendono ancora i risultati dei test tossicologici sui partecipanti.
Il messaggio del padre Luca
“30 giugno, un giorno che vorrei rimuovere dal calendario“, scrive Luca Marangon nel gruppo Facebook “Verità e giustizia per Alex Marangon“. È il giorno della scomparsa del figlio, quel giorno in cui la famiglia, allertata dai Carabinieri, si precipitò a Vidor, dove Alex Marangon si era recato per partecipare a un rito sciamanico.
Le parole del padre sono un grido di dolore: “Mi manca tutto di te, il tuo sorriso, la tua voce, i tuoi discorsi filosofici, la tua bontà, la tua fiducia nel prossimo“. Inoltre, aggiunge: “Avevo il terrore di perderti in questi tuoi viaggi dall’altra parte del mondo e invece guarda com’è finita“.
Infine, tornando sulle indagini in corso, l’uomo appare scoraggiato: “La verità su cosa sia successo è lontana e quasi sicuramente non la conosceremo mai“.