Renzi sfida il M5s: referendum per abolire il reddito di cittadinanza

Renzi sfida il M5s: referendum per abolire il reddito di cittadinanza

Un referendum per abolire il reddito di cittadinanza. E’ questa la nuova idea di Matteo Renzi che rischia di spaccare la maggioranza.

ROMA – Un referendum per abrogare il reddito di cittadinanza. A poche ore da una riforma della giustizia che ha prodotto non poche tensioni all’interno dell’esecutivo, Matteo Renzi ha deciso di dare vita ad una nuova battaglia che rischia di spaccare ancora di più la maggioranza.

Il leader di Italia Viva si è detto pronto ad iniziare la raccolta di firme subito dopo l’elezione del Presidente della Repubblica e la battaglia riguarderà il 2022. Non una buona notizia per il premier Draghi, chiamato nei prossimi mesi ad affrontare nuove tensioni nel suo Governo.

Matteo Renzi vuole abolire il reddito di cittadinanza

La nuova sfida di Matteo Renzi è quella di abolire il reddito di cittadinanza. “Il Governo Conte-Di Maio-Salvini – ha detto l’ex premier intervenendo al convegno dei Giovani di Confindustria e riportato da Fanpageha prodotto questa misura rivendicandola come modello culturale. Ora facciamo passare tutta la discussione sulla giustizia, ma nel 2022 dopo l’elezione del presidente della Repubblica noi partiremo con la raccolta firme in tutta Italia per un referendum abrogativo sul reddito di cittadinanza, uno strumento che abitua la nuova generazione a vivere di sussidi“.

Non presentiamo ora la proposta in Consiglio dei ministri – ha spiegato Renzi – perché darebbe noia e fastidio e soprattutto creerebbe disturbi e contrapposizioni“.

Matteo Renzi

La nuova battaglia nella maggioranza

Il reddito di cittadinanza potrebbe scatenare una nuova battaglia nella maggioranza. Il M5s, infatti, ha sempre difeso questa misura e difficilmente accetterà la proposta in arrivo da Italia Viva. Una nuova grana possibile, quindi, per il premier Draghi nei prossimi mesi.

Non si esclude la possibilità di affrontare questo argomento in vista della prossima manovra, con il presidente del Consiglio che sarà chiamato a trovare un compromesso per evitare una nuova spaccatura.