Ungheria al voto: Orbàn rischia per la prima volta
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Direttore: Alessandro Plateroti

Ungheria al voto: Orbàn rischia per la prima volta

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Dopo 12 anni di potere indiscusso, oggi può non essere scontato che Orbàn si riconfermi.

Oggi l’Ungheria e la Serbia voteranno per le elezioni presidenziali. In Ungheria dal 2010 non è stata messa in discussione la vittoria di Viktor Orbàn ma il candidato scelto dall’opposizione questa volta potrebbe creargli problemi. Il presidente ultra conservatore di estrema destra del partito Fidesz, infatti, ha ridotto il margine di vittoria al 5%.

L’opposizione ha deciso di unirsi in un’ampia coalizione per combattere lo strapotere di Orbàn scegliendo un candidato che potesse realmente rimpiazzarlo. L’economista Péter Márki-Zay è un conservatore cattolico che piace agli ungheresi di destra ma apre le porte della politica del paese ad un riavvicinamento all’Unione europea.

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Marki-Zay si propone soprattutto di combattere la corruzione e dare maggiore indipendenza ai tribunali. L’Ungheria, infatti, negli anni governati da Orbàn è diventato il secondo paese più corrotto dopo la Bulgaria all’interno dell’Unione europea. Questo fattore pesa molto su tutti gli ungheresi e questo potrebbe dare una chance all’oppositore di Orbàn.

Inoltre, a giocare un ruolo fondamentale in questa campagna elettorale è stata la guerra in Ucraina. Il presidente dell’Ungheria ha scelto di non fornire armi all’Ucraina e non ha mai pubblicamente condannato Putin. Fidesz e lo stesso Orbàn, come tutti i partiti di estrema destra europei, è sempre stato molto vicino alla Russia di Putin.

Su questo punta il candidato dell’opposizione invitando gli ungheresi a schierarsi «con Orbán e Putin oppure con l’Occidente o l’Europa, dalla parte sbagliata oppure da quella giusta della storia». L’amicizia di Orbàn con Putin lega l’Ungheria alla Russia ancora oggi e questo comportamento ambigui del presidente preoccupa molto gli altri paesi membri.

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L’Ungheria contro l’Unione europea

Il primo segnale di condanna è arrivato da Slovacchia e Polonia che si sono rifiutati di partecipare al vertice di Visegrad, proprio per questa mancata condanna dell’invasione russa da parte dell’Ungheria. I rapporti con l’Unione europea sono sempre più tesi. Negli ultimi anni l’Ue ha condannato le scelte politiche imposte da Orbàn all’Ungheria su temi cardine dell’Unione.

L’ultima procedura di infrazione emanata da Bruxelles nei confronti dell’Ungheria riguarda la legge discriminatoria per le persone appartenenti alla comunità Lgbt+, condannata da molti paesi membri. Inoltre, sono state molte le politiche discriminatorie nei confronti di minoranze di musulmani, rom ed ebrei. L’Ungheria è anche uno dei paesi più contrari all’immigrazione avendo emanato leggi che criminalizzano l’accoglienza per i migranti. 

La campagna elettorale del candidato dell’opposizione però non è stata semplice dato che la stampa e i media è praticamente sotto il controllo del presidente Orbàn. Dato il monopolio di Fidesz, si temono anche irregolarità nella votazione e per questo motivo l’Osce ha inviato una delegazione per monitorare lo spoglio.

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ultimo aggiornamento: 3 Aprile 2022 11:07

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