Non buttare questo scontrino, vale 2mila euro
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Direttore: Alessandro Plateroti

Uno scontrino da 2000€ che ti salva dall’Agenzia delle Entrate: non buttarlo

Dottore e calcolatrice

Meglio non buttare questo scontrino che vale 2mila euro se non vuoi avere problemi con l’Agenzia delle Entrate: cosa c’è da sapere.

La gestione delle spese sanitarie è diventata una problematica sempre più importante per i cittadini, soprattutto per quel che concerne i costi che incidono, in modo inevitabile, sul budget familiare. In questo senso, dunque, lo scontrino fiscale – in particolare lo scontrino parlante – funge da strumento fondamentale per accedere ai benefici fiscali previsti. Scopriamo, dunque, cosa c’è da sapere.

Uno scontrino che vale 2mila euro

Lo scontrino parlante è un documento che riporta l’importo della spesa, ma contiene informazioni specifiche come il codice fiscale dell’assistito e la descrizione del prodotto o della prestazione sanitaria erogata.

Per questo motivo, è molto importante conservarlo, qualora vengano effettuati in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate: la mancanza di tale documentazione può comportare la perdita del diritto alla detrazione, con conseguenti svantaggi, dal punto di vista economico che, in alcuni casi, possono arrivare fino a 2.000 euro.

scontrino pos pagamento
scontrino pos pagamento

Le leggi attualmente in vigore, infatti, permettono di detrarre il 19% delle spese sanitarie che superano la soglia annua di 129,11 euro.

Ciò significa che, per ogni euro correttamente documentato con scontrino e/o fattura, è possibile recuperare una parte dell’importo attraverso la dichiarazione dei redditi. Per spese particolarmente elevate – oltre i 15.000 euro – è prevista, inoltre, la possibilità di suddividere la detrazione in quattro rate annuali.

La tracciabilità delle spese sanitarie permette, inoltre, di tenere sotto controllo l’evasione fiscale. D’altronde, l’emissione dello scontrino obbliga operatori sanitari, farmacie e strutture mediche a dichiarare i compensi percepiti.

Detrazioni sanitarie: cosa cambia nel 2025

Nel 2025, i contribuenti potranno usufruire della detrazione del 19% attraverso il modello 730, purché le spese superino la franchigia di 129,11 euro e siano state sostenute nell’anno fiscale di riferimento.

È importante – inoltre – tenere presente che non tutte le spese richiedono un pagamento tracciabile: in alcune circostanze – come nel caso dell’acquisto di dispositivi medici o di prestazioni presso strutture accreditate – è ammesso anche il pagamento in contanti. In tal caso, però, la documentazione deve essere completa e messa a disposizione in caso di eventuali verifiche.

La legge prevede inoltre che tutti i documenti relativi alle spese sanitarie – scontrini, ricevute e fatture – siano conservati per almeno cinque anni. Nel caso delle spese sostenute nel 2025, questi dovranno essere custoditi fino al 31 dicembre 2030.

Le agevolazioni fiscali, infine, non si applicano solo alle spese personali del contribuente, in quanto possono essere estese anche ai familiari fiscalmente a carico. In alcune circostanze, è persino possibile detrarre le spese sostenute per familiari non a carico e/o deceduti, a condizione che il pagamento sia stato effettuato da chi presenta la dichiarazione.

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ultimo aggiornamento: 14 Aprile 2025 9:44

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