Sesto San Giovanni, uomo accoltellato e bruciato vivo per un video intimo
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Accoltellato e bruciato vivo per un video intimo: l’omicidio dopo una serata a luci rosse

Scena del crimine nastro polizia

Omicidio a Sesto San Giovanni: un uomo di 62 anni trovato carbonizzato in casa. Tre persone fermate, possibile movente un video intimo.

Mentre negli USA si celebrano i funerali di Charlie Kirk, in Italia tiene banco il caso dell’omicidio di Aroyo Hayati, uomo di 62 anni, trovato carbonizzato nel suo appartamento a Sesto San Giovanni. Le indagini hanno portato al fermo di tre persone: una coppia sposata e un loro amico, che avrebbero agito per timore che un video intimo potesse essere diffuso. Un delitto, come riportato da Adnkronos, è maturato in un contesto fatto di sesso, droga e rapporti ambigui nati su un sito di incontri.

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Uomo trovato carbonizzato nel suo appartamento: il movente

Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile di Milano, spiega Adnkronos, Aroyo Hayati aveva conosciuto i tre fermati in occasione di una serata organizzata tramite un sito di incontri, a base di sesso e droga. In quel contesto avrebbe avviato una relazione con la 36enne, alla quale forniva abitualmente denaro e sostanze stupefacenti. Anche la sera dell’omicidio, l’uomo le avrebbe inviato un bonifico per pagare il taxi e raggiungerlo a casa.

La relazione tra i due andava avanti da tempo, e all’interno di questo legame l’uomo avrebbe registrato un video in cui la donna compariva in atteggiamenti intimi. Secondo gli investigatori, proprio il timore che quel filmato potesse essere diffuso sarebbe stato il movente dell’omicidio.

L’omicidio di Aroyo Hayati, la pulizia e l’incendio

La sera del delitto, i tre si sono recati insieme a casa della vittima. Il marito della donna è rimasto in auto con il ruolo di palo, mentre lei è salita nell’appartamento. Con uno stratagemma avrebbe permesso all’amico albanese di 33 anni di entrare. Una volta dentro, l’uomo avrebbe accoltellato Aroyo Hayati nel corridoio, per poi spostarne il corpo nella camera da letto.

I due, aggiunge Adnkronos, avrebbero poi ripulito l’abitazione utilizzando della candeggina e cosparso il cadavere con la stessa sostanza prima di appiccare il fuoco.

Prima di lasciare l’appartamento, hanno prelevato denaro, carte di credito, un telefono cellulare e un tablet della vittima. Proprio l’utilizzo successivo di questi oggetti, insieme ai filmati delle telecamere di sorveglianza, ha permesso agli investigatori di identificare e fermare i responsabili.

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ultimo aggiornamento: 21 Settembre 2025 9:50

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