Un uomo di 42 anni è stato arrestato a Moglia (Mantova) dopo aver aggredito la moglie con calci e morsi davanti ai figli di 3 e 10 anni.
La violenza domestica continua a rappresentare un grave problema sociale, spesso nascosto tra le mura di casa, come il caso di quest’uomo. Nonostante le campagne di sensibilizzazione e il crescente supporto alle vittime, molti episodi rimangono sommersi o emergono solo quando il danno è già stato fatto. Le famiglie, e in particolare i minori, sono le vittime collaterali di queste tragedie, costrette ad assistere a episodi traumatici che lasciano segni profondi nel tempo.

Il dramma della violenza domestica: una piaga ancora diffusa
In molte situazioni, la violenza non è un fatto isolato, ma il risultato di un crescendo di tensioni, rabbia repressa e dinamiche familiari patologiche. Le forze dell’ordine, i servizi sociali e le strutture di supporto sono sempre più coinvolte in interventi d’urgenza per salvare donne e bambini da contesti pericolosi.
La fuga della madre e l’arresto del marito: un intervento provvidenziale
È in questo contesto che si inserisce quanto accaduto domenica 1 giugno a Moglia, in provincia di Mantova, dove si è consumato l’ennesimo episodio di violenza domestica. Intorno alle 23, un uomo di 42 anni si è scagliato contro la moglie 44enne con inaudita ferocia: calci, pugni e morsi, inflitti senza alcuna pietà. Tutto si è svolto davanti ai figli della coppia, una bambina di 10 anni e un bambino di 3 anni. Testimoni inermi di una scena spaventosa.
La donna, terrorizzata, è riuscita a rifugiarsi in una stanza con i figli e ha chiuso la porta a chiave. Da lì ha composto il numero d’emergenza, chiedendo aiuto. L’intervento dei carabinieri di Moglia, supportati da quelli di Pegognaga, è stato immediato. L’uomo è stato arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. La donna è stata medicata in ospedale, dove ha ricevuto una prognosi di sette giorni.
Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e l’eventuale responsabilità penale sarà accertata in sede giudiziaria. Tuttavia, l’intervento tempestivo ha probabilmente evitato conseguenze ben peggiori per la donna e i suoi figli.