Orrore a Forlì: uomo arrestato dopo essere entrato in casa di una giovane, l’ha violentata brutalmente e ha filmato gli abusi.
A Forlì, una giovane donna è stata aggredita in casa propria da un uomo che l’ha violentata e filmata durante l’orrore.
Il responsabile, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato e accusato di violenza sessuale, sequestro di persona, violazione di domicilio e diffusione illecita di materiale sessualmente esplicito.
Violentata e filmata in casa a Forlì: i fatti
L’incubo per la giovane vittima è iniziato nelle prime ore del mattino, intorno alle tre, quando ha sentito strani rumori all’interno della sua abitazione.
Terrorizzata – come riportato da Today.it – ha scoperto che l’intruso era un suo conoscente, entrato furtivamente nella sua casa.
L’uomo, già con precedenti penali e problemi di tossicodipendenza, le ha impedito ogni via di fuga, costringendola a subire violenze sessuali ripetute.
Come se non bastasse, ha deciso di filmare parte degli abusi con l’intenzione di diffondere quel materiale, configurando così il reato di “revenge porn“.
L’incubo è durato fino alle cinque del mattino, quando la giovane donna, approfittando di un momento di distrazione del suo sequestratore, è riuscita a fuggire dall’appartamento.
Scesa in strada, in preda al panico, ha iniziato a urlare per chiedere aiuto. Una signora, attirata dalle grida disperate della vittima, ha immediatamente chiamato i soccorsi.
L’arresto e il profilo dell’uomo
Le indagini degli investigatori si sono subito concentrate sull’aggressore. Si tratta di un uomo di origine straniera, senza fissa dimora, noto per i suoi precedenti legati a spaccio di droga ed estorsione.
L’uomo, che avrebbe agito in uno stato di crisi d’astinenza da stupefacenti, è stato rintracciato poco dopo in un’area abbandonata nei pressi della stazione ferroviaria di Forlì.
Gli agenti della squadra mobile – una volta individuato – lo hanno arrestato senza che opponesse resistenza.
Il giudice per le indagini preliminari ha evidenziato la pericolosità del soggetto. La sua dipendenza da sostanze stupefacenti e il suo passato criminale hanno aggravato ulteriormente il giudizio.
Inducendo il giudice a emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, quindi, temendo che potesse commettere nuovamente reati simili.