Un uomo è stato condannato per aver accoltellato a morte un portalettere nel 2024 davanti alla madre della vittima.
Nel settembre 2024, un tragico episodio ha scosso la tranquillità di un complesso residenziale dell’Oregon, un uomo, portalettere del servizio postale statunitense è stato brutalmente assassinato nel cortile del suo appartamento, in un’escalation di tensioni con alcuni vicini. L’aggressione, avvenuta davanti alla madre della vittima, è stata filmata da alcuni residenti e ha portato a una condanna definitiva per omicidio di secondo grado.
L’origine del conflitto e la drammatica escalation
Il 21 settembre 2024, Tristan Salvatore Thomas, 43 anni, dopo un acceso diverbio con il vicino Christopher Stewart, era stato aggredito e mandato al pronto soccorso. Secondo l’affidavit ottenuto da Law & Crime, la discussione era nata per un parcheggio errato. Dopo essere stato dimesso, Thomas è tornato a casa, ma ha notato strani movimenti nel complesso abitativo.
Poco dopo, Chad Michael Westover, 53 anni, insieme alla cugina Samantha Christensen e a Stewart, ha affrontato Thomas. Secondo le testimonianze e i video dei vicini, quando l’alterco è diventato fisico, Westover avrebbe detto: “If you guys are done filming, I’ll take care of it”. A quel punto ha aggredito Thomas con un coltello da cucina, infliggendogli numerose coltellate, tra cui una ferita lunga 10 centimetri all’arteria vertebrale sinistra, che si è rivelata fatale. Thomas urlava “Mi sta pugnalando!” mentre i presenti gridavano di fermarsi.
Condanna per omicidio e implicazioni giudiziarie
Westover è stato arrestato giorni dopo l’assalto. In tribunale, i suoi legali hanno sostenuto che Thomas fosse l’aggressore e che fosse ubriaco, ma la giuria ha ritenuto credibili le prove video, le chiamate al 911 e le testimonianze. Il 15 ottobre 2025, il tribunale della contea di Clackamas lo ha riconosciuto colpevole di omicidio di secondo grado e di uso illecito di arma bianca. La sentenza definitiva sarà emessa il 17 novembre 2025.
La cugina di Westover, Samantha Christensen, è anch’essa accusata di ostruzione alla giustizia e di aver mentito al 911. Il caso ha aperto un dibattito su violenza domestica, sicurezza nei quartieri e responsabilità civica nel documentare e segnalare aggressioni.
