L’Uragano Eta ha lasciato una scia di morti e sfollati in Centro America. Il Guatemala il Paese più colpito.
Il Centro America è stato travolto dall’Uragano Eta. Il ciclone, ora declassato a semplice depressione tropicale, ha attraversato diversi Paesi dell’America Centrale, lasciando dietro di sé più di 63 morti e migliaia di sfollati: più di 50 persone sono morte nei villaggi indigeni nel nord del Guatemala per le frane causate dalla tempesta, altre cinque persone a Panama, quattro in Honduras, due in Costa Rica e due in Nicaragua.
Uragano Eta, venti e piogge torrenziali
Nella giornata di martedì 3 novembre, dopo essersi velocemente rafforzato, raggiungendo la (massima) categoria 5, l’uragano Eta si è abbattuto sul Nicaragua, intorno alle 6 del mattino (le 13 in Italia) con venti medi di 230 km/h (ma con raffiche che hanno addirittura toccato i 300 km/h) e con piogge torrenziali.
L’impatto a terra è stato devastante: la tempesta ha spazzato via i tetti di lamiera di diverse case, in un’area popolata, in cui vivono circa 100 mila persone, per lo più indigene e che ora si ritrovano senza alcun appoggio. Ma le piogge e i forti venti hanno determinato anche notevoli distruzioni, provocate soprattutto da inondazioni improvvise ed enormi mareggiate, con onde alte fino a 4/5 metri a ridosso dei litorali che si affacciano sul Mar dei Caraibi.
Più di 50 morti in Honduras
L’uragano Eta si è abbattuto sull’Honduras. Il primo bilancio – in corso di aggiornamento – conta più di 50 vittime e almeno otto dispersi.