Il presidente minimizza mentre cresce il pressing dei repubblicani. Ma i ritrovamenti sono molto diversi da quelli legati a Trump.
Il ritrovamento di un nuovo blocco di documenti, anche classificati, tra gli uffici del presidente degli Stati Uniti è una faccenda abbastanza seria. Ma Joe Biden tende a minimizzare l’importanza di questa scoperta. I documenti segreti sono stati trovati nel garage a fianco alla sua Corvette. Non vuole rispondere a chi chiede delucidazioni e si limita a dire che molto presto parlerà di questa vicenda. “Ma come ho detto all’inizio della settimana, la mia Corvette si trova in un garage chiuso. Non è che sono stati trovati in giro per strada. Ma comunque…”.
Intanto il presidente è indagato per questi due ritrovamenti. Il Dipartimento di Giustizia ha velocemente nominato un procuratore speciale per indagare su questo caso su pressing crescente dei Repubblicani che chiedono che non si facciano due pesi e due misure dopo quanto accaduto per l’ex presidente Trump.
Dopo le elezioni di midterm il partito ora controlla il Congresso e ha promesso che su questo caso indagheranno a fondo mentre cresce l’imbarazzo dei democratici. “Ha criticato il presidente Trump. Ha utilizzato il Dipartimento di Giustizia per un raid contro il Presidente Trump? Pensate sia stato giusto? Sapevano che questo stava accadendo al Presidente Biden prima delle elezioni, ma lo hanno tenuto nascosto all’opinione pubblica americana?”
Le differenze del caso di Biden con il caso legato a Trump
“Siamo fiduciosi che un esame approfondito dimostrerà che questi documenti sono stati inavvertitamente smarriti e il Presidente e i suoi avvocati hanno agito prontamente una volta scoperto l’errore'”, ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre cercando di limitare i danni e togliere il presidente dall’imbarazzo. Intanto, il super procuratore nominato per questo caso è Robert Hur, ex procuratore federale del Maryland e ha lavorato anche per l’amministrazione Trump in passato.
Sono chiare però le differenze tra i due casi. Nel caso del tycoon, l’ex presidente aveva nascosto nella sua residenza in Florida centinaia di documenti anche top secret nonostante le richieste dei National Archives, che conserva tutti gli atti della Casa Bianca e del vicepresidente. Per questo è stato necessario un blitz dell’Fbi. Nel caso di Biden invece sono stati gli stessi legali del presidente a trovare i documenti e hanno prontamente avvisato il dipartimento di Giustizia e consegnato subito i documenti all’archivio.