Il primo paese degli Stati Uniti a vietare l’interruzione di gravidanza: diritto delle donne statunitensi sotto attacco.
Entra in vigore la legge che vieta il ricorso alla pillola abortiva per l’interruzione di gravidanza, oltre che alle prescrizioni e alla vendita di questa. La legge approvata nei giorni scorsi dal Parlamento, è stata ufficializzata con la firma del governatore del Wyoming, Mark Gordon.
Il Wyoming contro l’aborto
Da oggi nello stato del Wyoming è illegale sia l’aborto che “prescrivere, vendere, distribuire o usare” la pillola abortiva. A stabilirlo, la nuova legge approvata dai Repubblicani e firmata dal governatore dello Stato, Mark Gordon. La violazione del divieto è prevista come reato, punibile con 6 mesi di carcere e una multa fino a 9mila dollari.
La misura fa eccezione della pillola del giorno dopo e altri metodi contraccettivi, e dei casi di “imminente pericolo per la vita e la salute della donna”. L’interruzione di gravidanza è concessa anche in caso di stupro, incesto e “anormalità letali” del feto.
Le proteste Usa sui diritti delle donne
Dallo scorso anno le donne hanno dato vita ad accese proteste contro la violazione dei propri diritti, quando la Corte Suprema ha rovesciato la sentenza “Roe contro Wade” che nel 1973 fornì una copertura giuridica federale alla libera determinazione delle donne.
Da quel momento ogni singolo Stato americano ha potuto decidere liberamente se limitare o meno il diritto all’aborto. Anche in Texas le donne sono a rischio: pare che in questo Stato potrebbe essere introdotto il divieto di usare il Mifepristone, il principale componente chimico della pillola abortiva. Se così fosse, sarebbe un problema anche per gli Stati che non vietano la pillola, in quanto questa non potrebbe essere realizzata senza il componente vietato in Texas.