Gli USA rafforzao la presenza militare nei Caraibi con l’incrociatore USS Lake Erie e il sottomarino nucleare USS Newport News.
La presenza militare USA nei Caraibi entra in una nuova fase. Come riportato da it.euronews.com, secondo il Pentagono, gli Stati Uniti hanno dispiegato l’incrociatore USS Lake Erie e il sottomarino nucleare USS Newport News nelle acque internazionali al largo del Venezuela. Questa mossa fa parte di un’operazione su larga scala volta a contrastare il traffico di droga, in particolare le rotte transnazionali che partono dall’America Latina verso gli Stati Uniti.

Una nuova fase della lotta al narcotraffico
La missione, che durerà diversi mesi, prevede anche la partecipazione di unità anfibie come la USS San Antonio, la USS Iwo Jima e la USS Fort Lauderdale, con a bordo circa 4.500 militari, tra cui 2.200 Marines. Secondo fonti del Dipartimento della Difesa, la strategia include l’uso di velivoli P-8 Poseidon, intelligence navale e sorveglianza aerea continua, con l’obiettivo di interrompere le principali rotte utilizzate dai cartelli del narcotraffico.
Il contesto geopolitico e le reazioni internazionali
L’operazione ha già generato forti tensioni diplomatiche. Il governo venezuelano ha reagito duramente, accusando Washington di provocazione militare e mobilitando circa 15.000 soldati lungo le coste. Caracas ha presentato una formale protesta all’ONU, sostenendo che il dispiegamento viola gli equilibri regionali.
Nel frattempo, altri Paesi dell’area hanno espresso sostegno agli Stati Uniti. La Guyana, coinvolta in una disputa territoriale con il Venezuela, ha chiesto maggiore protezione internazionale. Anche Trinidad e Tobago ha approvato la missione, definendola “necessaria per la stabilità della regione”.
Secondo il New York Times, l’operazione militare rientra in una strategia più ampia volta a classificare alcuni cartelli latinoamericani e gruppi armati come organizzazioni terroristiche internazionali, tra cui il controverso Tren de Aragua. Il Segretario alla Difesa Pete Hegseth ha dichiarato che l’intervento è coerente con il mandato costituzionale delle forze armate contro le attività illecite internazionali.