Svolta nello stallo che bloccava i servizi federali Usa per mancanza di copertura: raggiunto accordo per la fine dello shutdown.
Dopo essere entrati in shutdown circa un mese fa, gli Usa hanno trovato un accordo per sbloccare lo stallo che bloccava i servizi federali. In Senato è stato raggiunto l’ok per finanziare il governo federale fino al 30 gennaio e mettere fine allo shutdown. Lo stesso presidente americano Donald Trump ha commentato positivamente confermando l’evoluzione della situazione.

Usa: accordo per fine shutdown. I dettagli
Secondo quanto riferito dalla CNN citando fonti informate, è stato raggiunto un accordo bipartisan al Senato per finanziare il governo federale fino al 30 gennaio e mettere fine allo shutdown. Da quanto si apprende, In base all’intesa, il voto sull’Obamacare è stato scorporato e avverrà a dicembre. L’accordo bipartisan raggiunto al Senato americano prevede anche una misura alla quale i democratici tenevano particolarmente: la riassunzione dei dipendenti federali licenziati durante lo shutdown.
Tra gli altri dettagli, l’accordo stabilisce che gli impiegati in congedo forzato ricevano una retribuzione retroattiva. Il disegno di legge di spesa a breve termine impedisce all’Ufficio di Gestione e Bilancio di attuare ulteriori licenziamenti di massa fino al 30 gennaio.
Lo stallo sbloccato nei voti
Secondo quanto si apprende, sarebbero stati otto Democratici ad aver votato a favore dell’accordo. Nello specifico fonti americane riprese anche da media internazioali hanno fatto i nomi di Shaheen, Hassan, King e i senatori Catherine Cortez Masto, D-Nev., Dick Durbin, D-Ill., John Fetterman, D-Pa., Tim Kaine, D-Va., Jacky Rosen, D-Nev. “Ci stiamo avvicinando alla fine dello shutdown”, ha confermato il presidente Donald Trump.
Il prossimo passaggio sarà quello di vedere il disegno di legge passare all’esame della Camera. Se anche la Camera dovesse approvare il provvedimento, questo verrà sottoposto alla firma del presidente Trump. Sembra sempre più plausibile, quindi, un ritorno alla normalità, dopo che negli ultimi giorni i viaggi aerei e i pagamenti dell’assistenza sociale hanno subito cancellazioni e interruzioni. A questo si deve aggiungere anche la situazione di centinaia di migliaia di dipendenti federali che sono stati messi in congedo o che hanno lavorato senza stipendio dal 1 ottobre.