Vaccini Covid, in qualche Regione priorità a insegnanti e studenti di Medicina. Governo contro Pfizer

Vaccini Covid, in qualche Regione priorità a insegnanti e studenti di Medicina. Governo contro Pfizer

Possibile una battaglia legale tra Roma e Pfizer per i ritardi sui vaccini Covid. E le Regioni valutano il cambio di priorità.

ROMA – Si ipotizza una battaglia legale tra Roma e Pfizer per i ritardi registrati sui vaccini Covid. Il ministro Boccia, dopo un incontro con le Regioni, ha dato l’incarico all’Avvocatura di Stato di verificare l’eventualità di procedere contro la casa farmaceutica per inadempienze.

Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare la risposta definitiva da parte degli avvocati. In attesa di capire come muoversi, l’Italia ha ricevuto le dosi previste per la giornata di mercoledì 20 gennaio con una riduzione del 29%. La prossima settimana si dovrebbe procedere con una certa normalità, anche se le dosi saranno ancora inferiori rispetto ai giorni precedentei.

In Puglia precedenza ai professori

La Regioni sono pronte a cambiare le precedenze. In Puglia, per esempio, si sta ragionando come comportarsi con gli insegnanti. “In accordo con quanto previsto dal Piano strategico nazionale e a conclusione della vaccinazione dei soggetti previsti in Fase 1 – ha detto l’assessore Lopalco, riportato da La Repubblicatutto il personale scolastico, con precedenza stabilita in funzione delle situazioni di rischio, sarà inserito come categoria prioritaria con precedenza stabilita in funzione delle situazioni di rischio“.

Vaccino

In Lombardia priorità agli studenti di Medicina

Anche in Lombardia si sta valutando di cambiare la strategia e dare priorità agli studenti di Medicina. “I presidi delle facoltà ci hanno segnalato che alcune aziende non hanno provveduto a inserire nel novero della vaccinazione degli operatori sanitari gli studenti di Medicina che frequentano le aziende stesse“.

Nelle prossime settimane, quindi, si potrebbe decidere di dare priorità anche a questi studenti e non solo ai medici e agli anziani. Le Regioni sembrano essere intenzionate a cambiare la strategia. E la campagna di massa potrebbe iniziare prima rispetto a quanto preventivato dal Ministero della Salute.