Vaccini Covid gratuiti dall’Ue, Cina: “Non ne abbiamo bisogno”

Vaccini Covid gratuiti dall’Ue, Cina: “Non ne abbiamo bisogno”

Bruxelles propone la donazione di dosi di vaccino Covid alla Cina, ma il governo cinese assicura di non averne bisogno.

La negazione della Cina davanti ad una palese realtà che sta toccando tassi elevati di emergenza sanitaria, rischia di essere un rischio enorme per tutti i Paesi. In seguito all’abolizione delle restrizioni del protocollo Zero-Covid, i contagi nel Paese asiatico sono aumentati, insieme alle ospedalizzazioni e ai decessi. Pechino non accetta l’obbligo dei tamponi per i propri passeggeri, e adesso nega anche il bisogno di vaccini gratuiti dall’Europa.

Vaccino Covid

Il governo italiano ha stabilito che, coloro che arrivano dalla Cina, dovranno sottoporsi al Covid test in aeroporto. Un obbligo introdotto anche da altri Paesi europei, ma che Pechino rietene inaccettabile: “La Cina si oppone fermamente ai tentativi di manipolare le misure di prevenzione e controllo dell’epidemia per raggiungere obiettivi politici e adotterà misure corrispondenti in conformità con il principio di reciprocità in base alle diverse situazioni”.

L’offerta di vaccini gratuiti

L’emergenza sulla diffusione del virus nel Paese più popoloso del mondo aveva convinto l’Ue a intervenire. “Vista la situazione sul Covid in Cina, la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, si è messa in contatto con la controparte cinese per offrire la solidarietà e il sostegno dell’Ue”, ha dichiarato la Commissione.

L’Unione europea nelle ultime ore ha offerto alla Cina l’invio gratuito dei vaccini anti-Covid, ma anche questa proposta è stata rifiutata da Pechino che ha negato la necessità di dosi antivirali dall’estero, dal momento che la produzione interna dei vaccini cinesi sarebbe “sufficiente” a coprire la domanda.

Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, ha precisato che “è stata attivata la linea di produzione di vaccini contro il Covid-19, con una capacità di produzione annuale pari a 7 miliardi di dosi”. Motivo per cui l’offerta di Bruxelles non sarebbe necessaria.

Emergenza Covid in Cina

Queste parole si scontrano però con la realtà dei fatti del Paese, che mostra un aumento irrefrenabile di contagi e un numero di decessi troppo alto che soffoca i crematori. Proprio oggi Shanghai ha comunicato le criticità dovute all’impossibilità di curare tutti i malati all’interno delle strutture.

L’ondata di contagi è arrivata in Cina dopo l’allentamento delle restrizioni del protocollo Zero-Covid, in vigore in tutto il Paese fino al mese scorso. In assenza di numeri affidabili sugli effettivi contagi, però, diversi Stati hanno imposto nelle ultime ore il tampone obbligatorio per in passeggeri in arrivo dal Paese cinese.