Quali sono i vaccini fatti all’estero approvati anche in Italia (e che danno diritto al Green Pass)

Quali sono i vaccini fatti all’estero approvati anche in Italia (e che danno diritto al Green Pass)

La lista dei vaccini fatti all’estero approvati anche in Italia e che danno diritto al Green Pass: la circolare del Ministero della Salute.

Il Ministero della Salute ha diramato una circolare con la quale indica quali sono i vaccini fatti all’estero approvati anche in Italia e che quindi danno diritto al Green Pass. Il problema è legato al fatto che non tutti i vaccini sono riconosciuti come validi dalle autorità sanitarie italiane. Quindi, paradossalmente, un italiano residente all’estero potrebbe aver fatto un vaccino non riconosciuto valido in Italia e quindi non avrebbe diritto al Green Pass nel caso in cui tornasse nel nostro Paese. Ed in effetti non siamo di fronte ad un problema da poco.

I vaccini fatti all’estero approvati anche in Italia

Come si legge nella circolare diramata dal Ministero della Salute, sono riconosciuti come equivalenti a quelli effettuati nell’ambito del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 i seguenti vaccini, somministrati dalle autorità sanitarie nazionali competenti estere:

quelli per i quali il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio è lo stesso dell’Unione europea;
Covishield (Serum Institute of India), prodotti su licenza di AstraZeneca;
R-CoVI (R-Pharm), prodotto su licenza di AstraZeneca;
Covid-19 vaccine-recombinant (Fiocruz), prodotto su licenza di AstraZeneca.

Vaccino Covid

Vaccini all’estero e Green Pass

I vaccini sopra indicati sono considerati validi per l’emissione della certificazione verde. In altre parole, le persone vaccinate con uno dei vaccini sopra riportati possono richiedere il Green Pass. La certificazione verde è rilasciata a cittadini italiani anche se residenti all’estero e ai cittadini stranieri che si trovano in Italia per motivi di lavoro o di studio a prescindere dal fatto che siano o meno iscritti al Servizio sanitario nazionale all’Assistenza sanitaria al personale navigante.