Vaccini, polemiche in Italia sui contratti Ue

Vaccini, polemiche in Italia sui contratti Ue

L’Italia polemizza con l’Ue sull’eccedenza di vaccini e sulle spese legali, in merito ai contratti con BioNTech e Pfizer.

L’emergenza Covid si è attenuata notevolmente, tuttavia oggi la questione che suscita più clamore è quella dei contratti europei per quanto riguarda i vaccini. In particolare, è il risarcimento che i Paesi membri devono in caso di danni cagionati dalle somministrazioni, insieme all’eccedenza di esse, ad aver spinto l’Italia a chiedere alla Commissione europea di rivedere i propri accordi.

Europa Unione europea

Sebbene l’emergenza sanitaria non sia più allarmante come lo scorso anno, i governi spingono sulla rinegoziazione degli Apa, i contratti di acquisto anticipato che hanno permesso all’Ue di avere i vaccini. A suscitare polemiche però sono le tante clausole a vantaggio delle case farmaceutiche, dalla responsabilità sui danni provocati dai vaccini alle regole per le fiale in scadenza o in eccedenza.

Mancanza di trasparenza

Il ministro della Salute Orazio Schillaci, ha chiesto a Bruxelles: “È indispensabile che la Commissione europea, in sede di rinegoziazione, riveda la clausola degli Apa che pone a carico degli Stati membri il risarcimento e/o l’indennizzo dovuto per i danni cagionati dai vaccini nonché le spese legali sostenute dalle case farmaceutiche produttrici nei singoli procedimenti”.

Non è corretto che le spese di assistenza legale delle case farmaceutiche gravino sugli Stati membri. Inoltre, tra le richieste dell’Italia, c’è anche quella di rivedere gli accordi con le case farmaceutiche sulle dosi in eccedenza, anch’esse a carico degli Stati membri.

E’ urgente quindi invitare la Commissione a porre in essere “quale unico soggetto giuridicamente a ciò legittimato, tutte le azioni contrattuali a tutela dei diritti degli Stati membri con riguardo ai contratti sottoscritti”.

Anche il ministro irlandese, Stephen Donnelly, ha affermato che la mancanza di trasparenza sulle trattative ha fornito “carburante per false dichiarazioni”. Il ministro polacco, Adam Niedzielski, invece ha dichiarato che l’eccesso di vaccini “ha messo in luce la debolezza degli accordi negoziati dalla Commissione”.