Vaccino anti-bronchiolite, il ministero risponde alle polemiche: cosa succede

Vaccino anti-bronchiolite, il ministero risponde alle polemiche: cosa succede

Dopo le recenti polemiche, il ministero della Salute garantisce la gratuità del vaccino anti-bronchiolite, avviando contatti con l’Aifa.

Il ministero della Salute ha annunciato che il vaccino utilizzato per prevenire la bronchiolite nei neonati sarà reso disponibile gratuitamente in tutte le Regioni italiane tramite il SSN. Per permettere ciò ha avviato i contatti con l’Aifa.

Questa decisione, come riportato da Tg24.sky.it, è stata presa per risolvere le potenziali disuguaglianze territoriali emerse in seguito a una circolare del 18 settembre, che aveva generato accese polemiche.

La polemica sul vaccino anti-bronchiolite

La circolare pubblicata nel 18 settembre ha causato non poche controversie. In essa si avvisavano le Regioni in piano di rientro dal disavanzo sanitario – prevalentemente al Sud – non “non possono garantire la somministrazione” gratuita.

Questo poiché il farmaco non è incluso nei Livelli essenziali di essistenza. Questa disposizione ha suscitato preoccupazioni tra le autorità locali e i cittadini.

In particolare, alcuni deputati pugliesi del Partito Democratico hanno criticato duramente la decisione, affermando: “Per quanto si cerchi di negare, in Italia continuano ad esistere una sanità di serie A e una di serie B, cittadini di serie A e cittadini di serie B“.

Anche Filippo Anelli, presidente nazionale della federazione degli ordini dei medici, ha espresso il suo disappunto. Sottolineando che: “Non si possono discriminare i neonati in base alla regione in cui vengono al mondo“.

La risposta del ministero della Salute

Di fronte alle critiche, il ministero della Salute ha subito chiarito la sua posizione, annunciando l’avvio di contatti con lAifa, per rendere disponibile gratuitamente il Nirsevimab in tutte le Regioni italiane.

Questa misura è stata presa: “In considerazione dei possibili profili di iniquità territoriale nell’accesso alle terapie basate sull’anticorpo monoclonale“, come riportato nella nuova circolare.

L’obiettivo del Ministero è garantire un accesso equo e tempestivo alle terapie approvate. Evitando disparità tra le Regioni e assicurando che tutti i neonati possano beneficiare delle cure necessarie.