Vaccino, entro fine novembre le prime dosi all’Italia?

Vaccino, entro fine novembre le prime dosi all’Italia?

Le prime dosi del vaccino Oxford-Irbm-AstraZeneca potrebbero arrivare in Italia entro la fine del mese di novembre.

Prosegue la corsa verso il vaccino sul quale sta lavorando anche Irbm, noto come il vaccino italiano. AstraZeneca ha fatto sapere di aver analizzato e superato i problemi che avevano spinto la società a fermare la fase di test (problemi non legati direttamente al prodotto) e non ha accumulato ritardi sulla tabella di marcia. Tradotto, in Italia le prime dosi potrebbero arrivare già alla fine del mese di novembre.

Coronavirus, prime dosi del vaccino in Italia entro fine novembre

Intervenuto ai microfoni dell’Ansa, Piero di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, che ha collaborato alla realizzazione del vaccino, ha fatto sapere che le prime dosi potrebbero arrivare in Italia entro la fine del mese di novembre.

I primi 2-3 milioni di dosi del vaccino anti Covid Oxford-Irbm-AstraZeneca dovrebbero arrivare all’Italia entro la fine di novembre se la sperimentazione in corso procederà positivamente, dopo la sospensione temporanea a causa di una reazione sospetta su un volontario poi dimostratasi non legata al candidato vaccino“, ha dichiarato il numero uno di Irbm.

Se non si verificheranno criticità e la sperimentazione proseguirà come previsto, dunque, sarà rispettata – ha aggiunto – la tempistica già annunciata dallo stesso ministro della Salute Roberto Speranza“.

Laboratorio Coronavirus

La distribuzione del vaccino

A chi andrà il vaccino? Le dosi del vaccino saranno consegnate al governo italiano, chiamato ad elaborare una strategia di distribuzione. I primi destinatari dovrebbero saranno, come anticipato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, i soggetti a rischio. Quindi probabilmente gli anziani, gli operatori e gli ospiti delle Rsa e forse le persone negli ospedali. Al momento non è stato messo a punto, o almeno reso noto, un vero e proprio piano di distribuzione del vaccino.

Anzi, al momento non è chiaro neanche se la vaccinazione sarà obbligatoria o meno. Sul tema il governo è diviso ma la sensazione è che avrà ancora qualche mese di tempo per arrivare ad una decisione condivisa.