I pediatri chiedono alla Regione Lazio di adottare il vaccino pneumococcico 20-valente per rafforzare la prevenzione.
La lotta alle malattie infettive pediatriche è tornata al centro del dibattito sanitario nella Regione Lazio. I pediatri, attraverso la Società Italiana di Pediatria, chiedono un aggiornamento del calendario vaccinale per proteggere meglio i bambini dalle infezioni da pneumococco.
Attualmente, nel Lazio si utilizza il vaccino 15-valente, ma la proposta è di sostituirlo con il più avanzato vaccino pneumococcico 20-valente, capace di proteggere contro 20 ceppi diversi del batterio. Questa evoluzione rappresenterebbe un’importante innovazione nella prevenzione, con vantaggi significativi per la salute dei più piccoli.
«Abbiamo chiesto che il vaccino 20-valente possa essere introdotto nel calendario vaccinale, sostituendo il 15-valente ora in uso – riferisce la pediatra Teresa Mazzone della Società italiana di pediatria come riportato da ilmessaggero.it – Ci sono innovazioni tecnologiche che è giusto cogliere, soprattutto in una Regione come il Lazio che è sempre stata all’avanguardia».

Perché il vaccino 20-valente è più efficace
Le infezioni da pneumococco possono colpire diverse parti del corpo, con conseguenze anche gravi. I principali bersagli sono polmoni, orecchie e seni paranasali, ma in casi rari può arrivare a interessare cervello e midollo spinale, causando meningite.
«Questa è una patologia molto severa, ma anche le otiti e le polmoniti sono molto impattanti nella salute dei bambini», ha spiegato Mazzone come scritto da ilmessaggero.it.
Il nuovo vaccino pneumococcico 20-valente garantisce una copertura più ampia, permettendo di ridurre le complicazioni cliniche e sociali legate alle malattie infettive: assenze scolastiche, spese mediche, giornate lavorative perse dai genitori.
I vantaggi per famiglie e sistema sanitario
La prevenzione resta l’arma più efficace. Secondo i pediatri, l’introduzione del nuovo vaccino non solo migliorerebbe la salute dei bambini, ma avrebbe effetti positivi anche per il sistema sanitario regionale.
«Ci sono alcune ricerche che hanno dimostrato un aggravio non solo della spesa sanitaria ma anche sulla prestazione lavorativa dei genitori – prosegue la pediatra componente della Sip – Le vaccinazioni antipneumococcica e antinfluenzale riducono del 50% le spese che derivano dalla gestione di queste malattie».
Nel frattempo, dalla Regione Lazio fanno sapere che «è in corso una valutazione tecnica sulle strategie del futuro piano vaccinale». Una fase di analisi che potrebbe presto tradursi in un aggiornamento concreto dell’offerta vaccinale, anche per i più piccoli.