Sette casi di vaiolo delle scimmie rilevati in Friuli Venezia Giulia: due focolai distinti. Ecco cosa sappiamo.
Con l’arrivo dell’autunno non è tornato solo il Covid con un’impennata di contagi, ma anche il vaiolo delle scimmie riaccende l’attenzione delle autorità sanitarie. In Friuli Venezia Giulia sono stati infatti rilevati sette casi di virus mpox, tutti concentrati nella provincia di Udine. A comunicarlo è stata la Tgr Rai regionale, come riportato da L’Ansa, che ha specificato come i contagi siano collegati a due distinti focolai.

Vaiolo delle Scimmie: famiglia contagiata da virus di origine africana
Il primo focolaio, spiega Sky News, riguarda una famiglia composta da cinque persone: tre adulti e due bambini. I contagiati si trovano ricoverati nella clinica di malattie infettive dell’ospedale di Udine sin dalla metà di agosto. Secondo quanto riferito, in questo caso il virus mpox proverrebbe dall’Africa. L’intero nucleo familiare è stato preso in carico dal sistema sanitario regionale e si trova sotto osservazione.
Un secondo focolaio importato da un Paese europeo
Il secondo focolaio è stato identificato a fine agosto e riguarda soggetti residenti nella città di Udine. Secondo le informazioni diffuse da L’Ansa e Sky News, il contagio in questo caso sarebbe stato importato da un Paese europeo, anche se non sono stati forniti dettagli aggiuntivi sulla provenienza esatta.
Anche in questo caso, i pazienti coinvolti sono seguiti dalla struttura sanitaria locale. Dei sette casi complessivi, sei sono attualmente ricoverati all’ospedale di Udine, mentre una persona si trova in isolamento fiduciario.
Le condizioni cliniche di tutti i pazienti non destano preoccupazioni: sono monitorati costantemente ma non si trovano in gravi condizioni. Il vaiolo delle scimmie (monkeypox) è un’infezione virale trasmessa dagli animali all’uomo, provocata da un virus della stessa famiglia del vaiolo, la Poxviridae.
Negli esseri umani, i sintomi più comuni includono febbre, mal di testa, brividi, stanchezza, dolori muscolari, mal di schiena e ingrossamento dei linfonodi. Dopo alcuni giorni dalla comparsa della febbre, può svilupparsi un’eruzione cutanea che evolve in vescicole, pustole e infine croste.