Il vaiolo delle scimmie si diffonde fuori dall’Africa: la nuova variante clade 1 rappresenta una seria emergenza sanitaria globale.
L’Agenzia svedese per la sanità pubblica ha annunciato il primo caso di infezione da vaiolo delle scimmie causato dalla nuova variante clade 1 al di fuori dell’Africa.
Questa variante, considerata la più pericolosa tra quelle conosciute, ha indotto l’OMS a dichiarare il vaiolo delle scimmie come un’emergenza sanitaria globale.
Vaiolo delle scimmie: perché la nuova variante è la più pericolosa
Il virus del vaiolo delle scimmie, come riportato da Tg24.sky.it, è noto per avere due principali sottotipi.
Sebbene entrambi i cladi possano causare malattie gravi, il clade 1 è di gran lunga più letale. Si parla di un tasso di mortalità stimato intorno al 3,6%, secondo i dati dell’OMS.
Questo sottotipo è noto per provocare sintomi più gravi rispetto al clade 2. Compresi febbre, dolori muscolari intensi e lesioni cutanee simili a bolle che possono complicarsi in infezioni più gravi.
Il clade 1 è stato storicamente confinato al bacino del Congo, ma recenti mutazioni e un’espansione dei vettori di trasmissione hanno reso questa variante un problema sanitario internazionale.
A differenza delle precedenti epidemie, dove la trasmissione avveniva principalmente attraverso il contatto diretto con animali infetti, ora si osserva anche una diffusione tra esseri umani.
L’impatto globale e le misure preventive
L’espansione del clade 1 fuori dai confini africani rappresenta una minaccia globale. Durante l’epidemia del 2022, causata dal clade IIb, i vaccini sono stati distribuiti principalmente nelle regioni più ricche del mondo.
Tra cui l’Europa e il Nord America, il che ha contribuito a contenere rapidamente la diffusione del virus in quelle aree.
Tuttavia, l’Africa – il continente più colpito – ha ricevuto solo una frazione delle dosi necessarie. Questo squilibrio nella distribuzione delle risorse potrebbe ripetersi anche con l’attuale epidemia causata dal clade 1, se non si interviene tempestivamente.
L’OMS e altre organizzazioni internazionali stanno valutando ulteriori misure preventive e strategie per arginare la diffusione del virus.
Tra queste, vi è la necessità di incrementare la produzione e la distribuzione di vaccini in Africa, dove la situazione è più critica.
In parallelo, è essenziale rafforzare i sistemi di sorveglianza e la collaborazione tra i paesi per monitorare e rispondere rapidamente a nuovi focolai.