Valanga in Alta Valtellina: morto escursionista sotto metri di neve

Valanga in Alta Valtellina: morto escursionista sotto metri di neve

Tragedia a Valfurva, in Alta Valtellina, un escursionista muore dopo essere stato travolto da una valanga sul Cevedale.

Una tragica valanga si è verificata nel primo pomeriggio di giovedì 25 aprile 2024 nel territorio di Valfurva, nel comune di Sondrio. Come riportato da Notizie.virgilio.it, due escursionisti stavano percorrendo il Cevedale quando una massa di neve si è staccata nei pressi della cresta dove sorge il bivacco Giancarlo Colombo, sul Col de la Mare.

Mentre uno dei due escursionisti è riuscito a liberarsi e a chiamare i soccorsi. Il secondo non è riuscito a sfuggire alla valanga ed è rimasto sepolto sotto un metro e mezzo di neve.

Paura in Alta Valtellina: uno dei due escursionisti non sopravvive

Dopo aver dato l’allarme, il superstite ha tentato di cercare il suo compagno con l’aiuto dell’Artva, l’apparecchio di ricerca per travolti in valanga.

I soccorsi sono giunti rapidamente sul luogo dell’incidente, con elicotteri provenienti da Caiolo (Sondrio) e Bolzano. Hanno coinvolto anche i tecnici del Soccorso alpino della Guardia di Finanza e del Corpo nazionale del soccorso alpino.

Soccorsi tempestivi: ma l’escursionista non sopravvive

Nonostante l’arrivo rapido dei soccorritori, l’escursionista rimasto sepolto sotto la neve è stato ritrovato già privo di vita. Gli operatori medici intervenuti sul posto non hanno potuto far altro che dichiarare il decesso dell’uomo.

Il comune di Valfurva, dove è avvenuta la tragedia, si trova nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, nell’area delle Alpi Retiche. Questa zona è nota per il suo paesaggio montano e per le sue attività escursionistiche, ma il rischio di valanghe è sempre presente.

Il giorno precedente all’incidente, l’associazione Aineva, specializzata nel monitoraggio e nella prevenzione delle valanghe, aveva rilasciato un bollettino che indicava un livello di pericolo moderato, al grado 2.

Questo livello si riferisce a: “gli accumuli di neve ventata che in alcuni punti hanno raggiunto un certo spessore“, specialmente nelle aree vicine alle creste e ad alta quota.