Valditara contro la preside di Firenze: “Impropria”

Valditara contro la preside di Firenze: “Impropria”

Il ministro dell’Istruzione giudica ridicola la lettera della preside del liceo di Firenze dove è avvenuta l’aggressione.

La preside del liceo scientifico Da Vinci di Firenze ha indirizzato ai suoi studenti una lettera su come è nato il fascismo in seguito all’aggressione squadrista avvenuta la settimana scorsa davanti al liceo Michelangiolo della città. Per il pestaggio sono indagati tre ragazzi. Nella lettera la preside invitava i suoi studenti a non restare indifferenti alle violenze, che sono dello stesso tipo di violenza che portò al fascismo.

Secondo il ministro dell’Istruzione Valditara però si tratta di una lettera “del tutto impropria”. “Mi è dispiaciuto leggerla, non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c’è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c’è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo”. Per il ministro queste sono “iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l’atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure”.

Firenze

Il ministro contro la lettera e minaccia provvedimenti

Non c’è nessun pericolo di deriva fascista per Valditara che ritiene anzi che la lettera scritta dalla preside “spinta dal dovere dell’esempio” sia ridicola. Anzi, il ministro ha rivendicato che è in atto “un attacco alla libertà di opinione e un alzare i toni trasformando la polemica in una campagna di odio, delegittimazione e falsificazione talvolta della realtà. Chiedo ai partiti dell’opposizione maggiore responsabilità. E intanto mi aspetto solidarietà anche dalla preside che ha scritto la missiva” riferendosi alle minacce di morte ricevute da Valditara sui social.

Intanto, arrivano richieste di dimissioni per il ministro Giuseppe Valditara dalle opposizioni e anche dal sindaco di Firenze Nardella che difende e ringrazia le parole della lettera della preside del liceo della sua città.