Il ministro dell’Istruzione Valditara spiega come cambierà l’alternanza scuola-lavoro partendo da maggiori tutele sanitarie.
Dopo la notizia del mancato risarcimento al 18enne morto lo scorso settembre durante uno stage, il ministro Valditara ha annunciato su Twitter che l’alternanza scuola-lavoro va rivista. In più annuncia, intervistato dal Corriere della Sera, che la prossima settimana si riunirà il tavolo sulla sicurezza sul lavoro. Il ministro Valditara e la ministra del Lavoro Calderone hanno deciso di rivedere la normativa per rafforzare le tutele sanitarie, assistenziali, assicurative.
“Dobbiamo dare ai nostri giovani maggiori garanzie rispetto a quanto si è fatto finora, creando le condizioni perché l’alternanza possa svolgersi in sicurezza” ha dichiarato il ministro. Il ragazzo deve essere formato sulla sicurezza e non può essere lasciato solo nel suo percorso di scuola-lavoro, ha precisato Valditara.
La difesa del ministro dell’alternanza scuola-lavoro
Cruciale è anche la formazione adeguata del tutor scolastico che deve gestire insieme al tutor aziendale l’esperienza lavorativa dello studente. “C’è necessità di un continuo accompagnamento dello studente da parte dei due tutor, di un dialogo costante fra di loro, di una stretta supervisione sia ai fini della sicurezza che dell’efficacia educativa, professionale, umana e culturale della esperienza di alternanza. L’obiettivo è anche quello di una maggiore coerenza fra percorso di studio e i percorsi trasversali per l’orientamento.
Le aziende devono offrire ambienti di lavoro idonei e sicuri, mentre bisogna semplificare le procedure amministrative. Però l’alternanza scuola-lavoro resta fondamentale per Valditara soprattutto per i ragazzi che frequentano le scuole tecniche e professionali. “Non è immaginabile formare un buon tecnologo solo con una istruzione teorica” precisa il ministro.
Il ministro dell’Istruzione difende l’alternanza dalle accuse di sfruttamento dei giovani e di lavoro in nero da parte delle aziende dicendo che “è lo studente che beneficia di quest’esperienza, fondamentale per il suo futuro. E con le linee guida sull’orientamento che ho licenziato prima di Natale abbiamo avviato una rivoluzione nella direzione della personalizzazione dei percorsi formativi, della valorizzazione concreta dei talenti individuali, del riconoscimento del merito di ciascuno, della concreta configurazione della figura del tutor dei gruppi classe” spiega.