Valeria Fioravanti morta per meningite, famiglia chiede giustizia

Valeria Fioravanti morta per meningite, famiglia chiede giustizia

Morta per meningite batterica, la famiglia di Valeria Fioravanti: “Non si possono permettere di fare errori così gravi”.

Dopo essere stata cacciata da tre ospedali, la malattia viene diagnosticata solo alla quarta visita ma ormai era troppo tardi. Ieri Valeria Fioravanti, dopo l’ultimo intervento chirurgico, muore in ospedale per una meningite batterica. Le richieste di soccorso erano iniziate durante le festività, adesso la famiglia chiede che venga fatta giustizia.

Ospedale

Ieri Valeria Fioravanti, la mamma 27enne di origine romana, è morta per una meningite batterica. La donna si era recata a tre ospedali durante il periodo di Natale ma era stata “cacciata perché esagerava”. La famiglia denuncia: “Una tragedia consumatasi dopo ben 7 accessi in pronto soccorso e dopo essere stata visitata in 4 diverse strutture sanitarie della capitale”. 

Il caso di malsanità

Valeria lavorava come impiegata ed era mamma di una bimba di 13 mesi. I primi sintomi sono stati accusati con un ascesso, operato chirurgicamente al Campus Biomedico il 25 dicembre. Dopo due giorni la paziente si reca presso il pronto soccorso del policlinico Casilino perché la ferita si era infettata, ma gli ospedali dove si è recata l’hanno rimandata a casa perché “esagerava”.

I sintomi si sono aggravati, così Valeria si è recata presso un secondo ospedale dove è stata dimessa con una prescrizione di antinfiammatori. Poi il 5 gennaio la donna è tornata una terza volta in ospedale, al San Giovanni, e solo a quel punto i medici si sono resi conto che aveva contratto la meningite.

La donna è stata sottoposta a intervento chirurgico d’emergenza ma ormai era troppo tardi: Fioravanti è deceduta. Per la Procura di Roma è omicidio colposo contro ignoti.

Le parole della famiglia

Stefano Fioravanti, il padre della vittima 27enne, scrive su Facebook: “Non ci sono parole per il dolore che ci sta massacrando. Non è possibile perdere una figlia in questo modo. Lo scopo della mia vita è quello di fare giustizia!!! Finte persone con camice bianco, non si possono permettere di fare errori così gravi. Vorrei continuare a dire tantissime altre cose. Ora è il momento che la magistratura trovi la responsabilità di chi ha sbagliato. Queste persone devono essere fermate”.

Valeria, secondo il racconto dei familiari, sarebbe peggiorata dopo il terzo ricorso in ospedale. Al quarto tentativo di ricovero, quando i medici hanno capito che si trattava di una meningite batterica, Valeria è stata sottoposta a un esame del midollo che ha confermato il sospetto.

Il reparto di terapia intensiva però, secondo la famiglia della vittima, era al completo, e sono passate altre quattro ore prima di trovare un posto al Gemelli. All’ennesimo ospedale Valeria è arrivata in coma e nonostante un’operazione il 10 gennaio è stata dichiarata la morte.