“Speranza per i carcerati, raramente per le vittime”: Vannacci esplode contro il Papa

“Speranza per i carcerati, raramente per le vittime”: Vannacci esplode contro il Papa

Vannacci critica Papa Francesco per il messaggio di speranza rivolto ai detenuti durante l’apertura della Porta Santa del Giubileo 2025.

Roberto Vannacci, eurodeputato della Lega, ha espresso un duro giudizio sulle recenti dichiarazioni di Papa Francesco durante la sua visita al carcere di Rebibbia, in occasione dell’apertura della Porta Santa del Giubileo 2025. “Raramente una parola per le vittime della delinquenza“, afferma il generale, intervistato da Affaritaliani.it.

Papa Francesco

L’accusa di Vannacci a Papa Francesco

In un’intervista a Affaritaliani.it, come riportato da Dire.it, il genere Vannacci ha sottolineato come, a suo avviso, il Santo Padre si concentri spesso sul sostegno ai carcerati, trascurando invece le vittime dei loro crimini.

La stessa speranza che il Santo Padre invoca per i carcerati servirebbe anelarla anche e soprattutto per le vittime della criminalità“, ha dichiarato l’eurodeputato.

Papa Francesco, come scrive Rai News, ha dichiarato – rivolgendosi ai detenuti – durante l’apertura della Porta Santa: “Spalancate le porte del cuore, ognuno sa come farlo, ognuno sa dove la porta è chiusa o semichiusa, ognuno sa”.

Il politico ha aggiunto: “Raramente, invece, una parola per le vittime della delinquenza. Ovvero per quelle persone che quei detenuti visitati oggi dal Papa hanno derubato, rapinato, ferito, violentato, abusato, ucciso“.

Una proposta per le carceri e il rimborso alle vittime

Vannacci ha poi ampliato il discorso, parlando della necessità di “ripensare” il sistema penitenziario italiano.

Mi auguro anche che questi luoghi di espiazione della pena – perché tali devono essere – oltre che al recupero sociale del delinquente siano anche funzionali al rimborso del torto fatto alla vittima“, ha affermato.

Secondo il generale, il lavoro svolto dai detenuti potrebbe rappresentare un modo concreto per compensare le vittime dei danni subiti: “Diventino quindi i luoghi in cui ogni carcerato, lavorando duramente e devolvendo i propri emolumenti per l’opera prestata, risarcisca le vittime per i danni subiti dalle loro azioni criminali“.