Vannacci: la lezione sul fascismo sui social e le polemiche
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Vannacci, scoppia la bufera dopo la “lezione” sul fascismo: cosa ha detto

Roberto Vannacci

Il Generale Roberto Vannacci ha parlato di fascismo con una “lezione” particolare con tanto di foto social. Inevitabili le reazioni contrastanti.

Dopo aver detto la sua a proposito dei cori fascisti fuori dalla sede di FdI a Parma, ecco il Generale Roberto Vannacci improvvisarsi professore con una lezione proprio sul fascismo documentata sui social con tanto di post e foto annesse. Un qualcosa che ha generato, come prevedibile, una serie di reazioni. Anzi, una vera e propria bufera nei suoi confronti.

il generale Roberto Vannacci
Roberto Vannacci newsmondo.it

Vannacci e la “lezione” sul fascismo

RIPETIZIONI PER CHI LA STORIA L’HA STUDIATA NEI MANUALI DEL PD“. Ha deciso di esordire in questo modo sui social Roberto Vannacci per parlare di fascismo e dare la sua “lezione” un po’ a tutti. “Il 15 maggio 1921, Benito Mussolini viene eletto in Parlamento con i Fasci italiani di combattimento. Fu il terzo deputato più votato d’Italia. La Marcia su Roma non fu un colpo di stato ma “poco più di una manifestazione di piazza” (Francesco Perfetti – storico). Il Regio Esercito, agli ordini del re, aveva tutte le possibilità di fermare la marcia su Roma ma Vittorio Emanuele III si rifiutò di firmare lo stato di assedio e il 29 ottobre convocò Mussolini a Roma (che giunse comodamente in treno da Milano) incaricandolo di formare un governo di coalizione”, ha scritto il Generale.

E ancora: “Il 17 novembre 1922 l’esecutivo formato da Mussolini (composto non solo da fascisti, ma anche da liberali, popolari e nazionalisti) ottenne la fiducia della Camera dei Deputati con 306 voti favorevoli, 116 contrari e 7 astenuti. Così, fu possibile per Mussolini, continua Francesco Perfetti (storico) , “giungere al potere in maniera formalmente legale (…)”. Il fascismo, almeno fino alla metà degli anni Trenta, esercitò il potere attraverso gli strumenti previsti dallo Statuto Albertino, cioè all’interno dell’ordinamento giuridico del Regno d’Italia. Tutte le principali leggi – dalla riforma elettorale del 1923 alle norme sul partito unico, fino alle stesse leggi del 1938 – furono approvate dal Parlamento e promulgate dal Re, secondo le procedure previste dalla legge”.

Le polemiche e le reazioni

Inevitabilmente le parole di Vannacci hanno provocato grandi polemiche e scandalo. “È imbarazzante il silenzio di Salvini sulle provocazioni fasciste di Vannacci”, ha fatto sapere il senatore Dem Francesco Verducci. “Se la Lega è ancora un partito antifascista, allora intervenga e tolga a Vannacci un ruolo che è un offesa per la nostra Repubblica e la nostra Costituzione”, ha aggiunto.

Dura anche la posizione di Avs: “Vannacci sconfitto alle urne in Toscana, straparla di fascismo aizzando il popolo dei social. Non è un uomo pericoloso quanto ridicolo, ma sarebbe bella una rivolta all’interno di quella Lega che fu federalista e antifascista”, ha detto Luana Zanella come riportato anche dall’Ansa in merito al post social del Generale.

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ultimo aggiornamento: 10 Novembre 2025 9:16

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