Indagine per peculato e truffa: accusato il generale Vannacci.
Il generale Roberto Vannacci, ex addetto militare presso l’ambasciata italiana a Mosca, è attualmente sotto inchiesta per accuse di peculato e truffa, seguito da un’ispezione condotta dal ministero della Difesa.
Questa indagine, come riportato dal Corriere della Sera, ha sollevato: “Almeno tre contestazioni” nei confronti del generale. Queste sono legate a presunte irregolarità amministrative e finanziarie durante il suo mandato, che ha avuto inizio il 7 febbraio 2021 e concluso il 18 maggio 2022, a seguito dell’espulsione di diplomatici e militari italiani da parte di Mosca.
Il caso Vannacci: le accuse
L’ispezione ha messo in luce questioni riguardanti indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente, spese non giustificate legate all’auto di servizio e rimborsi per eventi e cene che non si sarebbero mai concretizzati.
In particolare, sono state rilevate: “Criticità, anomalie e danni erariali” nelle autocertificazioni e richieste di rimborso presentate da Vannacci.
Si sarebbero riscontrate delle incongruenze tra le dichiarazioni fornite e i dati effettivi, come quelli riscontrati sui passaporti della moglie e delle figlie, che non corrisponderebbero alle richieste di rimborso per la presenza dei familiari all’estero.
Le indagini sul generale
Le indagini hanno evidenziato tre aree principali di presunta malversazione. Primo, le autocertificazioni relative all’indennità di servizio all’estero per i familiari, per le quali sono emerse discrepanze significative. Secondo gli ispettori, vi sarebbe una discrepanza tra le dichiarazioni di Vannacci sulla presenza della sua famiglia in Russia e i movimenti effettivi documentati dai passaporti, sollevando dubbi sulla legittimità delle indennità percepite.
In secondo luogo, vi sono le spese per eventi sociali, come feste e cene, per le quali Vannacci avrebbe richiesto rimborsi. Tuttavia, l’indagine ha rivelato “anomalie” che mettono in questione la veridicità di tali spese, suggerendo che alcuni di questi eventi potrebbero non aver mai avuto luogo.
Infine, l’uso dell‘auto di servizio, una Bmw, ha sollevato preoccupazioni per possibili danni erariali. Si stima che 9mila euro siano stati spesi senza adeguate giustificazioni, sollevando ulteriori domande sulla gestione delle risorse da parte di Vannacci.
La reazione del generale alle indiscrezioni emerse a dicembre è stata di forte repulsione, definendole: “Una porcheria giornalistica“. Tuttavia, con la trasmissione della relazione alla magistratura e il procedere delle indagini per peculato e truffa, la situazione si complica per Vannacci. L’ispezione, durata dieci giorni tra il 20 novembre e il 1° dicembre 2023, mirava a fare luce sulla gestione amministrativa degli ultimi cinque anni.