Il Generale Roberto Vannacci si prepara ad approdare a Sanremo nonostante le critiche. Non manca una frecciatina a Carlo Conti.
Il Festival di Sanremo 2025 è iniziato e prossimamente in città ci sarà anche Roberto Vannacci. La presenza del Generale ha generato diverse polemtiche con il Partito Democratico che si è ribellato a questa situazione. Adesso, l’autore del libro ‘Il mondo al contrario’ ha detto la sua sulla vicenda intervistato da Il Tempo. Non è mancata una frecciatina anche a Carlo Conti…
Vannacci a Sanremo: le parole
A Sanremo ci sarà anche Roberto Vannacci. Il politico della Lega, infatti, al netto delle critiche e polemiche ha deciso di presenziare alla kermesse musicale spiegando a Il Tempo la sua posizione: “Sarò ospite dell’associazione ‘Sanremo incontra’, che mi ha invitato presso il casinò della città dei fiori a presentare i miei libri e a parlare di tematiche sociali e di attualità. Il 13 sera gli stessi organizzatori dell’incontro mi hanno proposto di sedermi tra gli spettatori all’Ariston. Ho ricevuto con grande piacere non avendo mai visto lo spettacolo di personaggi non seguendo il festival neanche in tv. Per me e per mia moglie sarà una prima e quindi attenderò quel giorno con curiosità e interesse”, ha detto Vannacci confermando, quindi, la sua presenza al Festival.
La replica alla sinistra
Sugli attacchi della sinistra riguardo la sua presenza a Sanremo: “Ormai non mi stupisco più […]. Non hanno ancora metabolizzato che è controproducente. La sinistra ha nel dna il gusto di vietare, censurare, oscurare, proibire, riscrivere tutto ciò che ritiene non conforme ai propri dogmi. Forse asserisco principi in cui molti si riconoscono e che contraddicono tante ideologie di cui i progressisti si sono fatti portavoce. Evidentemente rompo gli schemi e la pseudocultura imposta […]”.
Il passaggio tagliente su Carlo Conti
Nel corso dell’intervista a Il Tempo, Vannacci non ha fatto mancare di rispondere anche ad una domanda su Carlo Conti che in conferenza stampa si è dichiarato antifascista: “Per me, e per tantissimi altri, non è assolutamente importante. Se per Conti è un atto liberatorio e lo rende più sereno, lo faccia pure. Io non accetto patenti morali da nessuno, figuriamoci dalla sinistra”.