Roberto Vannacci dà un voto di 7,5 al governo di Giorgia Meloni, elogiando i risultati ottenuti ma sottolineando i margini di miglioramento.
Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega e generale dell’Esercito, ha partecipato all’evento “La Piazza” organizzato da Affaritaliani.it dove con una certa ironia, ha valutato il lavoro del governo guidato da Giorgia Meloni, assegnandogli un voto di “7,5“.
Vannacci vota il governo Meloni: le parole del generale
Il voto, secondo Vannacci, riflette: “Riflette i risultati conseguiti in questi due anni. Sono convinto che il governo durerà fino a fine legislatura.
“Un voto positivo che rivela ampi margini di miglioramento, ma sicuramente sancisce il fatto che siamo sulla strada giusta“, continua.
Secondo l’europarlamentare, le discussioni e i dibattiti all’interno della maggioranza sono del tutto normali: “In tutte le buone famiglie ci sono momenti in cui si dibatte e si cerca di tirare la coperta ognuno dalla propria parte ma poi si devono tirare le somme“.
Il generale ha anche espresso la sua opinione sullo stato dell’opposizione politica in Italia. “Non ho grande considerazione delle opposizioni perché non vedo questa capacità di argomentare concretamente,” ha dichiarato.
Ha criticato quella che percepisce come una mancanza di sostanza nelle proposte della sinistra, che a suo avviso si baserebbero su “slogan come più tasse, più immigrati e meno libertà“.
La legge sulla cittadinanza e le tensioni interne
Interrogato sulla legge sulla cittadinanza e in particolare sullo Ius scholae, il generale ed esponente della Lega ha voluto chiarire la sua posizione.
“Non so se sullo Ius Scholae ci sia stato un ceffone a Tajani, ma so che non era nel programma di governo,” ha affermato Vannacci.
Secondo l’europarlamentare, il tema potrebbe essere stato un tentativo di avvicinamento alle posizioni della sinistra.
Ma ritiene che ormai sia passato in secondo piano con la ripresa delle attività parlamentari dopo la pausa estiva: “Questa questione mi sembra ormai tramontata per lasciare il passo a questioni molto più importanti per il futuro dell’Europa e dell’Italia“.