Preoccupa la variante Delta del Covid, focolaio tra Piacenza e Cremona

Preoccupa la variante Delta del Covid,  focolaio tra Piacenza e Cremona

Sono ventiquattro i soggetti positivi contagiati dalla variante Delta del Covid: si tratta di dieci operai di due aziende e quattordici tra amici e parenti.

Le autorità sanitarie continuano a monitorare la diffusione della variante Delta del Covid, considerata la più pericolosa per velocità di trasmissione e per aggressività. E mentre Speranza annuncia che dal prossimo 28 giugno sarà possibile togliere le mascherine all’aperto, l’Asl di Piacenza comunica di aver individuato un focolaio di variante Delta tra Piacenza e Cremona.

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Variante Delta del Covid, individuato un focolaio tra Piacenza e Cremona

In sei giorni sono stati rintracciati tra Cremona e Piacenza ventiquattro casi di variante Delta. Un mini-focolaio che si è originato in due aziende, dove dieci dipendenti sono stati infettati. Gli altri 14 soggetti risultati positivi sono amici o parenti dei dieci dipendenti.

La notizia è stata riportata da la Libertà. Alcuni ei soggetti contagiati abitano nella zona di Cremona e si spostano per motivi di lavoro con i mezzi pubblici. Per questo motivo le autorità sanitarie avevano chiesto ai passeggeri (soprattutto quelli abituali) del bus che collega Piacenza a Cremona di sottoporsi al tampone per la ricerca del nuovo coronavirus.

La buona notizia è che tra i soggetti positivi non ci sono casi gravi dal punto di vista medico.

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La circolazione in Italia: le stime del Financial Times

Secondo le stime del Financial Times, l’Italia è al quinto posto nella classifica dei Paesi per la circolazione della variante Delta. Dai dati in questione emerge che in Italia il 26% dei casi è riconducibile a quella che prima era nota come variante indiana.

Il dato di fatto, come confermato dal focolaio intercettato a Piacenza, è che la variante Delta del Covid nel nostro Paese è presente e circola. Per evitare un colpo di coda del virus con una ripresa dei contagi è necessario insistere con la campagna di vaccinazione, che deve essere portata a termine entro la fine dell’estate. Inoltre le autorità competenti devono rafforzare l’attività di monitoraggio per intercettare i nuovi casi e circoscrivere la diffusione della variante che ha già costretto la Gran Bretagna a ritardare la fine delle restrizioni.

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